Discussione: L'ipocrisia
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Vecchio 26-06-2009, 15.02.36   #49
stefano
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Eh, ma se ti dico se è corretto o no poi mi dai del bacchettone

Scherzi a parte, penso che il bacchettone sia colui che dice agli altri come devono comportarsi e che nel farlo ci sia una componente di giudizio. a differenza dell'ipocrita, il bacchettone si comporta effettivamente come dice.
Quindi almeno è coerente.

Però la parte giudicante è ovviamente discutibile. Se vogliamo lo è anche l'interessamento verso l'atrui comportamento quando questo o non è richiesto o non previsto dal ruolo o dalla situazione.
Non dico che non si dovrebbe dire nulla a chi sbaglia, anzi si dovrebbe fare eccome, ma dovrebbe essere a favore di chi riceve l'appunto. Quindi, ad un livello ideale, dovrebbe essere sensa giudizio... il giudizio sta dalla parte opposta dell'amorevolezza.

Attenzione però: parlo del giudizio verso la persona, non verso ciò che ha fatto. Io posso eccome giudicare che, se hai rubato, hai fatto una cosa non corretta. Solo che il giudizio dovrebbe limitarsi alla tua azione e non estendersi a te. Questo perchè le azioni appartengono ad un ambito di esistenza inferiore a quello di chi le compie, in quanto sono possibilità di questi ultimi.

Il problema nasce quando chi giudica estende il giudizio a tutta la persona e/o quando lo fa la persona stessa, ossia chi si sente giudicato tutto quando ci si riferiva sollo all'azione.
E' un problema di molti e ne avevamo parlato in lungo e in largo a suo tempo.
La disidentificazione dalle nostre azioni è un obiettivo di crescita e quindi anche un compito educativo. Purtroppo spesso, a livello educativo, viaggia il messaggio opposto, con l'effetto di cristallizzare i giovani nelle loro azioni. Ma la confusione non dipende solo dal messaggio educativo, che venga dai genitori, dalla società, dalle istituzioni... ci si mette anche del proprio.
E con questo rispondo parzialmente anche a Nike: l'immagine irreale di noi che vorremmo veicolare dipende innanzitutto dal nostro atteggiamento verso le aprti di noi che non ci piacciono. Purtroppo questo atteggiamento rimuovente viene spesso rafforzato dai messaggi che arrivano a livello educativo (di super-io per intenderci), ma questi messaggi a loro volta derivano da mancate comprensioni di chi veicola il messaggio (o da maleintenzioni, ma qui torniamo all'ipocrisia).
Nel messaggio religioso, per fare l'esempio caro a Nike, originariamente, non c'era certo l'intenzione di produrre questo risultato, anzi viene sconsiglliato l'atteggiamento rimuovente... poi la realtà umana è quello che è.

concordo sulla disidentificazione.
ti chiedo:
anche volendola eliminare ci è concesso fare tutto o esiste un buono/cattivo cmq?
se nn c'è identificazione per cosa si soffre?
stefano non è connesso