Discussione: Il tempo stesso
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Vecchio 21-03-2009, 01.12.25   #3
filoumenanike
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Questa canzone, poesia, scritta da Battiato per Ferro appena sentita mi ha colpito per la difficoltà di seguire il testo, che all'apparenza è strampalato, frasi sconnesse ma ascoltando meglio viene fuori un bel dialogo con se stessi sullo scorrere del tempo e il vivere nel passato.. o almeno ho capito così.
Ne parliamo?


E' vero che vivere nel passato fa si che alcune cose rinnegandole ci imprigionino e ci fissino in quelle perdendo il treno che passa ogni giorno.
Siamo abituati a non lasciare andare, a non sciogliere il passato e sentiamo rabbia, non accettiamo che è stato così e che è passato. Questo ci imprigiona e ci fissa in un limbo in cui non si sta indietro ma non si va avanti.

Che altro?
si potrebbe dire che il tempo è una creazione mentale, che il tempo non esiste, che il tempo è relativo ed altro ancora, la realtà è che il tempo è la vita, fatta di piccoli attimi tutti presenti, nè passati nè futuri, il tempo "è" un contino presente in perpetuo divenire, ogni attimo diverso dall'altro e al contempo uguale, solo noi registriamo gli attimi più importanti e decidiamo quali siano quelli da non poter dimenticare e ad essi ci attacchiamo anche se ci fanno star male, è come se solo quegli attimi fossero l'essenza della nostra vita che nel frattempo continua a divenire, a mutare ma sempre uguale, seguendo sempre le stesse regole che ci siamo imposti nello scandire il tempo, questo fluire incessante di un eterno presente
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