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Vecchio 11-02-2009, 15.30.25   #5
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Gli orientali dicono: siediti sulla sponda del fiume e aspetta che passi il cadavere del tuo nemico.
Questa frase mi ha sempre conquistata. Presuppone un sentimento di non belligeranza ma di consapevolezza che chiunque ha fatto del male oggettivamente non sarà lasciato impunito dalla vita, che la giustizia non siamonoi a farla ma l'universo intero.

La vendetta consuma e rode energie, un pò la fossa inizia a scavarsi anche per quello, il meditare intorno al modo di vendicarsi, il modo in cui lo si fa a volte ossessivo e compulsivo, la rabbia che ne consegue e tutto il movimento emotivo-istintuale intorno fa si che molte, moltissime energie vengano consumate, dilapidate in quell'idea fissa.
Inoltre come dice anceh Jez, il cercare vendetta e soprattutto l'ottenerla crea un danno in noi oltre che un vuoto. Chi davvero può dirsi soddisfatto dopo la vendetta? Resta sempre quel sapore di vuoto che poi cerca di riempirsi con altro, e la nostra terra diventa sempre più arida, si è sempre più secchi, più vuoti e vecchi. Ecco.. la vendetta invecchia. E poi il danno che facciamo alla nostra coscienza, che toppe possiamo poi cercare per rimediare?
Eppure la testa va che ormai ha preso il via e come una trottola per inerzia contina a girare.
Una volta che ci si accorge di questo sarebbe necessario un atto di forza per fermarla senza reprimere il vulcano interiore. Quella che spinge verso la vendetta è una energia molto forte e che, sempre se ci accorgiamo, sarebbe importante impiegare verso il distaccamento dalla situazione di cui ci vogliamo vendicare, ma è una parola distaccarsi senza reprimere.
Occorrerebbe una comprensione e visione così ampia degli eventi per cui si riuscirebbe a capire che anche noi abbiamo partecipato in pieno a compiere l'opera di cui ci vogliamo vendicare, ma sarebbe una visione oggettiva e non si porrebbe neppure il problema.

Quindi? QUindi che bisogna fare se accade che sentiamo di meritare vendetta e ci accorgiamo che non possiamo lasciarci andare a questo?
Viverla interiormente fino in fondo, fino ad immaginare cosa davvero saremmo capaci di fare, viverlo in coscienza, potrebbe essere una soluzione?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 11-02-2009 alle ore 15.34.32.
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