Discussione: Cattivo Cattività
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Vecchio 01-05-2009, 15.23.54   #7
jezebelius
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Si potrebbe anche parlare di " cattivo" come, oltre a richiamare la passività, la reazione, come l'attività " di sfogo" di quel che non sappiamo amministrare.
Se "Cattivo " è prigioniero ovvero deriva da una forma di prigionia, ciò significa che, come il prigioniero stesso, non si è liberi; si è appunto imprigionati.
Da ciò nel poco di mobilità che potrebbe esserci - un Tizio che è in carcere, in cella, ha l'ora d'aia ad esempio oltre che una certa mobilità all'interno della cella stessa; potrebbe considerarsi l'ampiezza della cella questo punto - l'energia accumulata " nell'essere prigionieri devo sfociare, trasferirsi presso altri canali per " evadere".
Ed è per questo, secondo me, che si può parlare di " attività", benchè spesso non consapevole, dunque rispondente a reazione, in quanto quel modo di essere, di vivere insano, imprigionato, ha fatto in modo di deviare l'energia comportamentale e trasformarla in cattiveria.

Prigione che, potrebbe portarsi a vari livelli, dunque sia intesa in senso fisico - il delinquente che sta in carcere in determinate condizioni - ma anche nel senso di " prigionieri di se stessi".
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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