Discussione: trionfi?
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Vecchio 26-06-2008, 02.20.31   #2
Grey Owl
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Il trionfo è una sorta di marcia del vincitore, un palesare la vittoria di fronte alla gente, al popolo. Il vincitore si mostra dopo la battaglia vinta contro un nemico, contro un'avversario. Egli si mostra al popolo e non solo ad altri soldati, al popolo che non conosce l'arte della guerra e che non può valutare quindi il valore del vincitore. Il popolo vede il vincitore ma non ne apprezza il valore, esulta verso un vincitore proclamato.

Nell'ambito di una competizione vi saranno esperti e meno esperti. Il valore attribuito al vincitore è dato dai concorrenti che ha lasciato alle sue spalle. Come in una classifica vi sarà il primo, il secondo, il terzo e così via via, sino all'ultimo concorrente. Il trionfo è per quel concorrente che si è dimostrato il più esperto di tutti.

Il puro non entra in competizione perchè non ne ha "bisogno", non trionfa e non è sconfitto, semplicemente agisce. Il puro è tale se non si sporca, pena appunto il decadimento. Visivamente egli è sopra la competizione, la osserva senza entrarvi, pena appunto il cadere in basso.

Il ciarlatano era colui che nelle piazze imboniva con le sue ciarle (chiacchiere). Esperto di sofismi e giri di parole, approffittava della credulità della gente e dei loro bisogni inconfessati. In genere vendeva cose che ne decantava l'efficacia ma di nessun effetto reale.

Concludendo, questo aforisma mi ricorda un detto popolare ed è "chi si loda s'imbroda".

Infatti chiunque trionfi ha in se del ciarlatano in quanto facente parte di una competizione a cui partecipano esperi e non esperti. Nella sua vittoria vi è l'affermazione di esperto in un gruppo composito. Il "popolo" esulta il vincitore ma non ne conosce il valore. E come il ciarlatono esalta attributi inesistenti, così il vincitore è portato al trionfo da inesperti.
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