Assenza
Niente. Di tangibile, di concreto, di afferrabile o solido.
Nessuna forma a contenermi ma solo un vuoto ordinato di parole inutili e qualche frammento sparso. Un'impronta, come tutte, invisibile. Troppa poca immaginazione la mia, che non basta a coprire distanze incommensurabili, che cancelli la profonda sensazione di essere nulla.
E' nella veglia, nel punto esatto in cui fugge la luce e il giorno precipita. E' in quel fuggevole istante, in quel piccolo spazio senza contorni che ogni sera, ogni giorno io incontro me stessa. Il mio viso che emerge dal fondo scuro, tra le alghe marine, tra le correnti.
E la Tua luce così d'improvviso, una mano che mi afferra e mi strappa all'assenza costringendomi a tener fuori la testa. Ancora respirare. Percorre il sentiero a ritroso, aprire gli occhi e salutare un altro giorno.
Mi ascolto vivere.
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