Discussione: Non avere tatto
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Vecchio 02-03-2008, 02.27.53   #12
Ray
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
. Ma per stabilirlo non puoi usare uno standard solo perchè tu sei fatta così, ma saper secondo me spaziare usando il garbo che ci vuole. Come? Sperimentando usando sempre meno garbo magari ma andando a ritroso.
Invece a me pare tu dica: io non so come sei tu faccio come mi viene con il tatto che possiedo e l'altro si arrangi?
Beh ma così sembra che tutti abbiano a disposizione quantità illimitate di tatto e che dipenda tutto solo da quanto decidono di usarne. Come diceva Uno c'è chi può fare lavori di precisione come l'incisore e chi ha le mani da taglialegna... poi ovvio, altra cosa è l'intenzione o la disattenzione.

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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Il tatto è l'unico senso che può cercare (non sto dicendo che sia la stessa cosa, sto dicendo che prova) di sostituire la vista quando questa non c'è, anche fosse solo che ci troviamo al buio o nel fumo/nebbia.
Avere tatto vuol dire anche sondare per ottenere il migliore risultato non riuscendo a vedere.
Il tatto è il senso più maturo, è il primo che si forma in qualsiasi organismo, è padrone di tutto il corpo seppur con variazioni di sensibilità, gli altri sensi sono localizzati (almeno per ora, ci sono però esperienze che lasciano pensare che possano estendersi) in pochi punti precisi.
Se procedo camminando all'indietro la vista non ha chance, ma se sporgo indietro le mani e vado a tastoni......
Trovo un ottimo spunto questo sull'andare indietro. In questo caso, non potendo affidarmi al senso meno maturo (più nuovo?) devo usare quello più antico e diffuso. Essendo più diffuso in qualche modo cerca meglio, ha più possibilità di movimento (sfrutta meglio le possibilità di movimento del supporto). E' anche quello che usiamo istintivamente se restiamo al buio... allunghiamo le mani (beh anche stiamo zitti e aguzziamo le orecchie e altro a dire il vero).
Nell'esplorazione, nella ricerca, spesso è necessario procedere all'indietro, così come andare a tentoni. In effetti cerchiamo sempre di "vedere" le nostre cose interne nella ricerca, ma quando ci riusciamo più che vederle le proviamo. E' molto più tatto che vista, intendo la somiglianza.
Motivo in più per sottolineare l'importanza della coscienza corporea.
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