Discussione: prolisso-sintetico
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Vecchio 12-10-2007, 22.43.31   #9
Ray
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Concordo pienamente con Uno, a mio avviso quello che ha detto conclude l'argomento (bel tread Turi)... ma espanderei il discorso al lato psicologico della cosa.

Posto che il vero comunicatore, come dice Uno, sa essere prolisso o sintetico a seconda delle necessità del momento (sia di argomento che di pubblico) è anche vero quel che dice Turi (e anche Jez) sulla peculiarità di certi comportamenti.
Jez accennava alla sua prolissità che, se ho capito bene, lui stesso soffre a volte in quanto gli impedisce di esser chiaro come vorrebbe (sto facendo un esempio). Ma più che prolissità lamenta un "girare attorno" ai concetti "a volte sfiorandoli appena"... qui ci può stare, sempre per esempio, il non voler centrare la questione, chessò magari per paura di sbagliare o di non riuscire o chissà che (questo poi dipende dal singolo).

Il sintetico per costrizione, quello che Uno dice superficiale o pigro o pretenzioso di essere comunque capito ecc. ecc. anche lui, evitando di andare a fondo, alla fin fine non centra la questione.

Questo per dire che i meccanismi che spingono a stabilizzarsi in uno dei due opposti o vicino ad essi, possono avere la stessa natura (non dico per forza questa natura, ho solo fatto esempi, anche se di fondo credo ci sia sempre paura più o meno nota) e la diversità apparente dei modi di manifestazione dipendere dalla singola via di minor resistenza che si è formata...
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