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Vecchio 27-09-2007, 22.35.06   #4
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Citazione:
Se consideriamo questa ipotesi, ovvero che Gesù si riferisca all'anima che si incarna e quindi l'individuo esisteva (era nato) già prima di venire al mondo, dobbiamo concludere, dalle sue parole, che non per tutti è così. Altrimenti non direbbe "beato colui che...", non ti pare?
Potrebbe anche essere che si riferisca a colui che è consapevole di essere stato ancora prima di venire al mondo, poichè colui che non è consapevole di questo è in teoria schiavo del karma, quindi egli vive la realtà di nascita e di morte senza essere consapevole di ciò che era prima della nascita. Quindi "colui che è venuto al mondo", nel suo stato di consapevolezza karmico, egli si auto definisce con "Io sono nato".
Invece colui che era ancora prima di venire al mondo potrebbe autodefinirsi con "Io sono ancora prima di nascere".
La frase potrebbe tradursi anche come:
Beato colui che è ancora prima di nascere. Ma in questo caso utilizzerebbe "era" invece di "è" per portare l'attenzione del lettore ancora non consapevole dell'illusorietà del tempo e quindi ancora in stato di consapevolezza karmico, su ciò che c'era prima della nascita quindi su ciò che era e non su ciò che è. In realtà "era" ed "è" possono equivalersi in quanto ciò che è prima è anche dopo e tutto si unisce.
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