Discussione: pacchetto sicurezza
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Vecchio 31-03-2009, 16.53.51   #33
Ray
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
Mi dispiace che tu possa aver interpretato l'ipocrisia rivolta a te, sostengo che l'ipocrisia di fondo sta nella legge che afferma di voler curare e poi mandare in galera! Se, comunque, pensi ugualmente che ti abbia offeso, ti chiedo scusa, di sicuro non intendevo farlo

Il termine criminale mi sembra talmente grave rivolto ad un semplice clandestino, che non abbia commesso altri reati, che veramente non riesco a comprendere come lo usi con tanta semplicità, tu che sei maestro dell'etimo, il crimen è il misfatto grave equiparato al peccato mortale in teologia
Dalla tua frase era difficile distinguere... inoltre ritengo ci fossero dei toni provocatori che non erano certo diretti verso la legge. Se vuoi provocare fai pure, ma stando nel lecito uso delle parole. Almeno per quanto mi riguarda. Comunque, se dici che non era rivolto a me, non serve che ti scusi... come non fosse successo... probabilmente ho letto e interpretato male.

Il termine crimine designa quasiasi azione che renda necessario un giudizio, legale o divino che sia. E' una qualsiasi azione contro la legge.
Poi è vero che in certi tempi e luoghi indicava i misfatti gravi e che in teologia designa i peccati mortali, ma quelli sono usi specifici. Usato genericamente indica qualsiasi misfatto.

Sulla gravità, in ogni caso, siamo nel soggettivo. E' più grave rapinare una banca o truffare una vecchietta? Mah.
C'è da notare però un parametro oggettivo... che è la continuità del reato. Il clandestino è fuori legge, sa di esserlo (perlopiù... non escludo casi di assoluta ignoranza) e vuole restare tale. Vuole continuare ad infrangere la legge, a commettere lo stesso crimine.
Altro parametro di gravità, a mio avviso, è la premeditazione.

In ogni caso non sta a noi, e nemmeno al medico, stare a sindacare se un reato è grave o meno. Altrimenti cosa facciamo? Ognuno stabilisce la sua classifica di gravità e decide autonomamente di denunciare certi reati di cui viene a conoscenza e certi altri no? La gravità la deciderà il giudice, che è li per quello, e commisurerà una pena anche su di essa, poi possiamo discutere all'infinito se le pene sono poco o troppo gravi, ma una cosa è discutere, un'altra è decidere sostituendosi al giudice. Vedo spesso in certe prese di posizione quest'arroganza. Io posso non essere d'accordo con una legge e posso dirlo ma non posso per questo infrangerla... o perlomeno, se decido di infrangerla, mi assumo le mie responsabilità, non chiedo di venire giustificato.
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