Discussione: Criminale = malato?
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Vecchio 08-12-2009, 02.13.56   #10
Ray
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Originalmente inviato da Ombra Visualizza messaggio
Secondo la psicologia i valori morali sono presentati all'Io dal Super-Io. Quando il super-io è debole l'io è molto più libero di agire.
Ombra, però così si rischia di fraintendere. Potrebbe sembrare che l'impulso a compiere un crimine venga necessariamente dall'io.
E' vero che i valori morali derivano dal super-io (complesso di influenze e forze interamente apprese dall'esterno... genitori, società, ecc.) ma è anche vero che l'io può introiettarli e che a quel punto diventano suoi (li ri-conosce come sintonici) e necessita sempre meno del super-io. Questo processo aumenta la scelta e cresce l'individuo.

L'io si trova a fare da tramite tra gli impulsi istintivi e la realtà e, per adattare il sistema, tende a frenarli quando risultano disadattivi. Il super-io aiuta l'io non ancora ben strutturato in questo compito, ma lo scopo sarebbe quello di diventare inutile. Traducendo, la crescita di un individuo dovrebbe portarlo a non compiere atti criminosi per scelta cosciente e non per timore del giudizio altrui, che poi è timore delle conseguenze che lui patirebbe, anche in termini di castigo.

Messa così, chi non commette certi atti perchè ne teme le conseguenze e non per scelta morale, non avrebbe ancora completato il processo di crescita.

Sono uscite cose interessanti finora, anche se la mia impressione è che si sia ragionato un po' troppo sul termine malato (giustamente) e si siano considerati poco i termini criminale, delitto, e "nel momento".

Ad esempio, cosa è un crimine? Cosa è considerato un delitto e perchè? Potrebbe essere utile guardare alle definizioni giuridiche, dato che queste da qualche parte devono pur derivare...
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