Discussione: Complesso di Elettra
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Vecchio 11-06-2008, 12.09.58   #4
Uno
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Quanto hai detto mi fa pensare che le mamma abbia in se un problema irrisolto con il padre anch'essa, magari un padre padrone che non da amore, e nel rapporto che vede tra il marito e la figlia rivive quella mancanza e la proietta la sulla figlia e invece di gioire per l'amore che vede ne soffre come se venisse tolto qualcosa a lei. Non riesce a condividere quell'amore che non ha mai consciuto e si chiude come se rivivesse quell'antica rivalità.

E' molto facile che la mamma a sua volta etc.... ma tutto sommato a noi non deve interessarci, altrimenti inconsciamente è uno spostare la responsabilità sulle eredità.
Lavorare su quello che siamo va bene, lavorare sulla nostra memoria diretta va bene, ma andare in cerca di meccanismi ereditati a volte stravia ed è purtroppo una tendenza delle nozioni psicologiche di oggi. Diverso è il discorso lavorare su me e sulle mie memorie dirette, una volta che ho elaborato e smatassato queste sono pronto per immergermi in un passato che fa parte di me, da cui sono originato, ma su cui personalmente (persona) non ho lavorato direttamente. Con quest'ultimo lavoro posso pulire tutto,ma occuparmene prima del tempo mi distrae e basta.
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Credo che questo manchi molto oggi per svariati motivi.
Io l'ho vissuta quella di ritrovarsi a cucire, a ricamare, a lavorare ai ferri e all'uncinetto, ero anche brava poi non so cosa sia capitato ho rinnegato tutte queste attività femminili sminuendole e dedicandomi ad attività manuali maschili, pulivo il carburtore del mio motorino dipingevo la casa, cambiavo lampadine, prese di corrente (mi piaceva smontare tutto e vedere come era fatto e poi ricostruirlo) insomma mi piaceva cimentarmi nonostante a casa mia nessuno fosse pratico di ciò.
Sono anormale vero?

No non sei anormale, quello che volevo dire non è che dobbiamo fissarci su dei ruoli fissi, ma che è importante prima vedere dove e chi siamo, poi da li possiamo esplorare tutto ciò che ci interessa. Non trovo nulla di strano (per esempio) che una donna voglia guidare una motocicletta o fare cose generalmente definite maschili (e viceversa) quello che non trovo buona cosa è che perdano la loro femminilità, ma soprattutto come, come un qualcosa da cui liberarsi, magari per mille motivi diversi (per esempio per allontanare i ragazzi, o per non sentirsi deboli o che altro) e non per esplorare nuovi territori. Stessa cosa vista al maschile.
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Per le figlie in effetti c'è un rapporto preferenziale con il padre anche quando non è figlio di questa Elettra.
Però mi domando se avendo avuto un rapporto così preferenziale poi non lo si ricerchi nei rapporti con i propri partners e che quando lo si ritrova (padre molto accondiscendente intendo, il quale perdona tutto ma allo stesso tempo pare assente visto che gli va tutto bene) la ragazza fa i capricci come faceva con lui insomma una forma di bambina eterna.
Che invece di dire torno da mammà inconsciamente torna da papà...
Come il papà è più concreto nel cercare l'indipendenza del figlio maschio e meno di quella femmina, la mamma fa l'inverso... generalmente eh, poi ci sono casi e casi.
E' risaputo che nei propri compagni la donna ricerca la figura più forte dei suoi genitori, generalmente associata al papà ma non è sempre così, se la mamma è la figura dominante traslerà le sue caratteristiche al maschile per ritrovarle in un partner, per l'uomo si inverte la faccenda ma il concetto è identico, cercherà una compagna che abbia le caratteristiche di accoglienza, accomodanza etc.. associandole generalmente alla figura materna, ma caso mai questa fosse più forte, traslerà al femminile le caratteristiche del papà.

Con dominante non intendo oppressivo, intendo cioè che traina, il principio maschile, ed accogliente, accomodante il principio femminile, non subente, anche se a volte possono questi due principi essere esagerati ed arrivare all'oppressione o a subire.
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