Discussione: La Colpa
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Vecchio 25-10-2009, 08.18.28   #5
nikelise
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Concordo con Luke e aggiungo che la differenza non esiste perchè i comandamenti hanno valore spirituale e, dal punto di vista spirituale, non c'è differenza tra me e l'altro. Siamo l'un l'altro e ciò che facciamo contro l'altro lo facciamo contro di noi, se ledo te ledo me. Se ledo me agisco anche contro la parte divina di me, quindi agisco contro dio.

Le leggi iniziali quindi nascono per indicare come non ledere a se stessi o l'altro senza fare differenza perchè la differenza, dal punto di vista essenziale, non c'è.

Poi le leggi degli uomini, costruite su queste, ma perdendo via via il senso iniziale, trasportano nella società i principi e si sviluppano. A causa della perdita di senso esiste il rischio che si conformino delle leggi, usanze e morali inutili, anche se il nucleo, quelle leggi che grossomodo tutti riconoscono (non uccidere ecc.) conservano il loro valore.

Questo per dire, trasportando il discorso nello psicologico, che le leggi e la morale, almeno la parte centrale che non contiene degenerazioni, sono l'applicazione sociale di istanze presenti in noi. Da qui la colpa. Agire contro queste istanze è agire contro la parte centrale di noi (chiamalo Se se vuoi). Le sanzioni sono dei tentativi di redimersi, di inziare ad aggiustare/guarire. Il senso di colpa è altro, ma c'è il tread apposito. Anche se il succo di quel discorso, la faccenda del digerire l'impressione, da l'idea della colpa come la difficoltà di prendere completa consapevolezza della portata dell'azione e delle conseguenze. Consapevolezza che cresce l'individuo e lo porta ad unificarsi. Quindi la colpa allo scopo del suo superamento.
Questa e' la nostra concezione della morale , quella giudaico / cristiana ma gia' la psicologia la smentisce nel senso che non condanna per escludere il comportamento ritenuto contro morale .
Ma anche il concetto induista Brama/ atma cioe' Spirito compresente in noi o i vari gradi dell'essere che la Natura contempla: luce satva , passione rayas , ignoranza tamas non implicano il concetto di colpa : anche a partire da tamas/ignoranza si arriva alla luce con l'insegnamento che proviene dalla sofferenza .
Per non parlare poi della religione greca classica che poi ne e' una derivazione in cui dalla devozione verso la Natura proviene una divinizzazione dell'umano in tutte le sue forme anche quelle per la nostra concezione ritenute amorali.
Come gia' s'e' detto Ermes era il Dio protettore dei ladri !!!
Lo stesso vale per l'Alchimia in cui senza materia grossolana non si va da nessuna parte .
Purtroppo siamo gia' alle citazioni dei sistemi perche' gia' noi , contaminati da un sistema, non riusciamo a ragionare senza avere riferimenti .
Voglio dire il concetto di colpa non era sempre esistente o almeno non come lo conosciamo noi e questo ci costringe a contemplare altre possibilita' e un altro rapporto tra noi ed il comportamento amorale a cui siamo abituati.
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