Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 08-01-2011, 14.36.27   #204
Uno
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Bene, visto che si è risvegliato l'interesse proviamo ad approfondire questo aspetto.
La paura non arriva da sola, non arriva per caso o la cerchiamo con tutto il nostro essere (non cerchiamo la paura direttamente, questa è una conseguenza) o "capitiamo nelle mani" di qualcuno che per aiutarci ci pone in questa condizione.
Il secondo caso è difficile da distinguere, come stavamo vedendo nella storiella del passero che cade dall'albero, uno potrebbe sommergerci di cacca per farci del bene o potrebbe farci vedere le fauci per mangiarci.

Come dico e ridico non è facile mettere nero su bianco queste cose e mi rendo conto che è praticamente impossibile far capire la differenza tra paura irrazionale e naturale e una paura che ci prende come conseguenza di un nostro muoverci.
Una metafora potrebbe essere noi che stiamo di notte in una casa confortevole, calda, illuminata nei pressi di una foresta buia e popolata di animali selvaggi. Se stiamo dentro ed abbiamo paura del buio fuori è una paura naturale ma senza alcun senso. Dovrebbe essere limitata al farci uscire con molta attenzione se usciamo, ma aver paura stando dentro al sicuro è inutile e magari ci impedisce di concentrarci su attività che vorremmo fare dentro, per esempio leggere un libro.

Il discorso cambia se dalla comune vita ordinaria sentiamo l'impulso a cercare altro, nella metafora pensiamo che vogliamo andare nel capanno fuori a prendere una bottiglia di buon vino che lo zio ci ha detto essere li.
La bottiglia ci attira ma potremmo anche stabilire che tutto sommato non ci interessa così tanto da andare a rischiare di trovare un'animale selvatico.
Viceversa è forte l'anelito (non uso la parola desiderio per sancirne un'impellenza totale fisica, mentale, sentimentale etc..) al punto da farci andare incontro alla paura per trovare quello che cerchiamo. Non è razionale (può esserlo in minima parte) il processo.... è un pò come l'aria che ci viene contro quando corriamo in bicicletta.

Sopra parlavamo dei 40 giorni o del tempo necessario. Non c'è un tempo uguale per tutti, ma c'è una sorta di intensità da raggiungere. Per capirci se "mi prefisso" di provare l'ebrezza di andare a 45km orari in bici, potrei tentarlo per 6 mesi arrivando sempre a 35km oppure in due settimane arrivare all'obiettivo.

Nel Nero non esiste un 45 o un 60km/h, non c'è limite, non c'è fine, ma se è vero che l'aria ci verrà contro ogni volta che corriamo e niente potrà cambiare questo, in un certo senso ci abituiamo e ci farà un effetto diverso (non più paura) per cui alcune volte è anche possibile sfruttare (seppur indirettamente) quell'aria.
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