Discussione: Branchi
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Vecchio 10-08-2005, 15.23.26   #9
Ray
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Esistono intere biblioteche che trattano la "psicologia di gruppo", la quale, attualmente, è quasi una contraddizione in termini a meno di postulare una "psiche di gruppo" che si spinga ben oltre i contenuti archetipici dell'inconscio collettivo junghiano. E la psicologia "moderna" è ben lungi, non solo dal postulare, ma anche dall'ipotizzare qualcosa del genere.
Tuttavia quel che pare accadere, banalizzando l'argomento per quanto è possibile, è un fenomeno di aggruppamento, tendenza comportamentale tipicamente adolescenziale, tanto più marcato quanto più marcati sono i bisogni che i singoli componenti del gruppo che si va formando trovano soddisfazione, reale o apparente, in esso. Ovvero io posso sentire il bisogno di "far parte" di un gruppo tanto quanto il gruppo risponde, soprattutto implicitamente, a miei bisogni di identità, conferma, sicurezza che non riesco a soddisfare autonomamente. Bisogni i quali, in un ipotetico percorso sano di crescita, imparo, anche grazie al gruppo nel quale proietto le mie insicurezze, a gestire e soddisfare da solo, passando da adolescente ad adulto.
Quel che purtroppo questo meccanismo comporta è che il gruppo, per funzionare quale entità ulteriore ai singoli componenti, adegua questi ultimi ad un "terreno comune", il quale risulta tanto più basso da un punto di vista evolutivo, quanto più basso sia il livello dei singoli componenti e quanto più alto sia il suo numero. Ne consegue che, per la stragrande maggioranza dei gruppi vasti, questo terreno si manifesta nel solo campo degli istinti, fondando la sua identità solo su questi e permettendo, quando non invitando, i suoi componenti a darne libero sfogo, giustificando e proteggendo comportamenti altrimenti inibiti. Da qui la mancata assunzione di responsabilità che il singolo crede potere permettersi nei confronti di coloro esterni al gruppo.
Dall' altra parte però, il gruppo può anche svolgere un'azione educativa nei confronti dei suoi membri più arretrati (sempre da un punto di vista evolutivo: sono tanto più arretrato quanto più sono dominato dai miei istinti) se i membri che lo sono meno (leaders) guidano il gruppo stesso in una direzione di maggiore "indipendenza". Paradossalmente, ma solo apparentemente, il gruppo che funziona è quello che inconsciamente lavora per smettere di esistere, svuotando la sua funzione.

Non so se sono riuscito ad essere chiaro... l'argomento è piuttosto vasto e lo strumento forse non del tutto adeguato... magari potrò spiegarmi meglio dopo i vostri commenti
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