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Vecchio 15-04-2009, 14.23.49   #32
Ray
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Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
Per come la vedo io, ha ragione Uno quando dice che l'osservazione di un qualcosa che già, in parte, conosciamo rende pressochè impossibile un'analisi oggettiva della realtà, in quanto la percezione che avremo viene inevitabilmente condizionata da ciò che abbiamo in memoria per esperienze precedenti.
E' un pò come l'esempio del mangiare una cosa per la prima volta e poi mangiarla le volte successive...probabilente già prima di mettercela in bocca il cervello avrà inviato determinate sensazioni di gusto, sapore ecc basandosi sulle prime volte che abbiamo assaggiato quella cosa.

Credo anche, però, che con la prima osservazione difficilmente si possa avere una "omnicomprensività" che ci faccia valutare l'oggetto in ogni suo aspetto possibile ed immaginabile.

Un modo per avvicinarci sempre di più all'oggettivo può essere, quindi, osservare ogni realtà come se fosse sempre la prima volta, con sguardo vergine, potendo ogni volta notare cose nuove che non avevamo colto e potendo affettuare nuovi livelli di analisi, come se stessimo componendo un mosaico aggiungendo sempre qualche pezzo in più (pezzi che ovviamente non dovranno essere delle semplici fotocopie dei primi che abbiamo usato)

Potremmo dunque provare ad aumentare sempre di più la capacità di percezione: vediamo la sedia, colore , forma, dimensione, la pesiamo, la tocchiamo, studiamo tutto sul materiale di cui è composta , sulle proprietà molecolari della sedia, sulle reazioni elettromagnetiche e sulle forze che la tengono insieme e così di seguito si potranno analizzare tutti gli aspetti possibili ed immaginabili,
In definitiva potremo anche effettuare un'analisi omnicomprensiva che ci permetterà di arrivare ad una percezione che è vicina al 99,9999999% della realtà ma, e questa è un'opinione personale, non potrà mai essere possibile conoscere la realtà al 100%, cioè la realtà così come è, in quanto a mio parere l'esistenza di un soggetto osservatore che sia comunque un qualcosa d'altro dall'oggetto osservato porta inevitabilmente la presenza di un filtro ( per quanto piccolo e appena percettibile) che soggettivizza la realtà stessa.
Stai dicendo che la percezione del reale è un limite e che, come tale, si pone al di fuori della funzione di interferenza? Possiamo solo tendervi?

Questo non sarebbe necessariamente in disaccordo con quanto diceva Uno...
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