Discussione: Recitare
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 08-03-2007, 22.56.48   #11
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Per la cronaca, ho osservato su me stesso che fingendo di essere arrabbiato (quando in realtà non lo ero) alla fine lo diventavo realmente, e ho dovuto porre una certa resistenza per non lasciarmi più influenzare dal personaggio e tornare ad essere me stesso...
Vi ricordate la discussione sui complessi e altre analoghe (scusate se non metto il link)?
Quando manifestiamo qualcosa, per farlo, dobbiamo fornirlo di energia. Si forma un complesso, un agglomerato. Finchè "ho tutto sotto controllo" e non mi ci identifico poi, quando non mi serve più lo posso solvere e rimandarlo nel potenziale.
Ma se l'energia che possiede - e più lo mantengo (nutrire) più gliene devo fornire - inizia a rivaleggiare con quella della coscienza o, in altro modo, se si avvicina alla soglia del mio gestibile, ecco che la forza di attrazione (magnetica) che ha si fa sentire. E può prendere il sopravvento e attirarmi... e quindi cado.
Di qui la resistenza necessaria...

Questo per tentare di collegare a quanto, secondo me assai giustamente, scrive Red a proposito di "parti" e di "sparpagliare".


Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Recitare consapevolmente dovrebbe significare non perdere mai di vista la parte (è interessante che si chiami proprio così..) che in quel momento sto recitando, e quello che sto manifestando devo sceglierlo altrimenti recito inconsapevolmente. Quel che ho visto su di me è che se lascio che questa parte "si sparpagli", se la perdo di vista per qualche momento, prende immediatamente il sopravvento, è come se la parte che sto recitando si impadronisse di tutto il resto, e diventa difficile riprendere le redini.. quindi anche qui è un discorso di attenzione e di presenza..

Il calarsi nel personaggio... significa "scendere" e andare a prendere parti di noi che normalmente non manifesteremmo giusto?
Quest'ultima domanda è passata un po' inosservata, invece credo meriti attenzione in quanto apre tutto un discorso.
Calarsi nel personaggio dovrebbe essere un po' come calarsi in un paio di pantaloni (ricordandosi che siamo la gamba e non il patalone) indipendentemente che usiamo quei pantaloni spesso o raramente.
Però effettivamente sappiamo di recitare quando ci infiliamo un pantalone che altrimenti non useremmo, mentre ce ne dimentichiamo sovente quando usiamo quelli di ogni giorno.
Messa così potrebbe essere notevolmente importante recitare parti a noi inusuali, ma forse ancor più importante recitare quella usuali...
Ray non è connesso