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Vecchio 20-08-2011, 17.49.30   #65
nikelise
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Dovrebbe , sarebbe bello ma non e' cosi' purtroppo.
L'evoluzione e' sempre e solo individuale ed una delle sue conseguenze immediate gia' da quando appena appena si inizia un percorso e' l'isolamento , la distanza che si deve mettere tra noi e gli altri sia come massa sia come individui .
Il motivo e' che qualsiasi strada che sia comune ad altri , non e' la Tua , e' collettiva frutto di una convenzione , di una generalizzazione e quindi lontana da quello che veramente ti serve , che serve solo a Te .
Prova ne sia che persino il rapporto allievo / Maestro ad un certo punto deve interrompersi per consentire all'allievo di trovare la sua unica , originale , via .
Atra questione a mio parere molto importante e' chiarirsi cosa si intende per evoluzione .
Se la si intende volgarmente come un cambiare cioe' diventare qualcosa di diverso da quello che in potenza si e' , si rischia di sognare piacevolmente stati dell'essere , spesso evocati da altri o letti che non si raggiungeranno mai . Da qui le molte delusioni che di continuo le difficolta' quotidiane ci creano e quel senso di immobilita' e sconfitta a tutti noi noto e da tutti noi provato .
In realta' gia' l'etimologia di evolvere e di evoluzione non intende altro che un far scorrere fuori ( e, ex ) qualcosa , uno scoprire di noi cio' che e' coperto da un velo .
Dunque noi possiamo realizzare al massimo quello che per costituzione ereditaria ( cioe' quello che i nostri avi hanno migliorato di se' e ci hanno trasmesso ) e per capacita' personali e' gia' scritto nel solco della nostra vita .
Da qui una semplice considerazione .
Alla domanda che ci poniamo sul che fare per evolvere cioe' scoprire al massimo grado l'originalita' del proprio essere io risponderei che da principio non si dovra' tanto fare qualcosa di nuovo quanto togliere quello che impedisce che si manifesti quello che gia' c'e' in noi ed e' impedito che emerga .
Questa considerazione ha un doppio valore da una parte quello scontato dell'eliminare quello che non va (scontato ma non troppo perche' il solo togliere e non far altro e' piu' semplice che pensare di creare qualcosa che non c'e' ) ma dall'altro quello meno scontato di accettare ed amare proprio quelle peculiarita' della nostra personalita' che impediscono la nostra piena realizzazione perche' e' da loro che deriva l'originalita' del nostro essere ed e' da loro che parte il carattere della nostra unicita' .
La nostra ombra alla fine e' l' ineliminabile faccia contraria della nostra personalita' in potenza illuminata e contribuisce a formare la coppia di contrari che da' energia al nostro essere e la cui sintesi e' la nostra personalita' pienamente realizzata .

A me pare che se si riflette su queste semplici considerazioni tutto il ''lavoro spirituale '' di evoluzione di cui si e' piu' volte parlato banalmente dovrebbe essere piu' semplice e chiaro .
Amare le proprie coppie di contrari ( Eraclito docet )per arrivare alla loro sintesi e' , significa , amare se' stessi come Cristo insegno' : orgoglio e amor proprio , ostinazione e tenacia , morbosita' e passione e cosi' via all'infinito sono solo esempi di duplici aspetti contrari e compresenti in noi da cui trarre una sintesi benefica .
A noi spetta scegliere quale delle due faccie dello stesso fenomeno far prevalere .
Il bello e' che ciascuno ha le sue coppie di contrari colorate volta per volta nel proprio originalissimo modo che ne fanno una persona ed una personalita' unica .

Ultima modifica di nikelise : 20-08-2011 alle ore 17.57.57.
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