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Vecchio 06-11-2011, 17.50.05   #10
Ray
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Visto che siamo in filosofia come prima cosa vorrei fare una precisazione che riguarda il titolo. Trovo che sia espresso non in modo corretto, considerando che proprio in base a quello che viene detto dopo non esprime efficacemente il concetto che si vuole veicolare.
In realtà in tutti i tread, ma soprattutto qui ritengo sia opportuno cercare di esprimersi in modo più rigoroso.

Io (ma non solo io, poi si è concordato con me) non ho mai detto che non esistono i problemi, ho detto che non esistono problemi insolubili.
D'altronde, affermare che esistono soluzioni, implica l'esistenza dei problemi. Infatti i problemi esistono eccome, in loro assenza non si parla proprio di soluzioni.

Detto questo mi piacerebbe ripartire dal discorso che faceva Luke. Se ho ben compreso lui vede ogni problema composto da due fattori, l'uno esterno (evento che si verifica o non ne vuole sapere di verificarsi) e l'altro interno, il nostro vissuto in merito.
Questo implicherebbe che tutti i problemi sono soggettivi. In quanto formati da un fattore esterno (diciamo oggettivo, che anche altri esperiscono) e uno interno (e quindi soggettivo) risulterebbero sempre soggettivi (per l'oggettività è necessario che ci sia solo quella).
In effetti vediamo tutti i giorni che ciò che per me è un problema per Tizio potrebbe benissimo non esserlo.

Siamo sicuri di questo? E' sempre così? O riusciamo ad immaginarci un problema oggettivo? Magari anche una via di mezzo... oggettivo per chi lo osserva...
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