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Vecchio 28-06-2007, 00.04.29   #23
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Pensa ad un bel concentrato di esperienze e dimmi se non hanno sapore...


Grii... si si può anche dire che in un percorso naturale dal primo momento che "acchiappiamo" la massima consapevolezza destinataci in base alla nostra struttura psico-fisica poi andiamo subito in discesa verso la morte...
Per usare una metafora famosa alla nascita abbiamo una certa carica come la molla di un orologio... ma è bloccata... si smolla pian piano fino al massimo naturale in un periodo della fanciulezza e poi inizia a scaricarsi vivendo...

Questo però c'entra poco con il discorso qui, comunque anche andando in discesa con l'energia continuiamo (volendo-potendo, non tutti, c'è chi si ferma a 20 anni, chi a 30, chi 50 etc) a fare un certo tipo di esperienza, la vera esperienza da non confondere con la memoria come di solito si fa, e da non confondere con "ho esperienza, so fare quella cosa" l'eventuale saper fare è una conseguenza.
Bene quell'esperienza che certi chiamerebbero consapevolezza (ma non è proprio esatto) è ciò che lo Spirito attraverso la morte mangia alla nostra individualità... non va perso comunque nulla... ma c'è il famoso ciclo di rinascite (adesso chiamate erroneamente reincarnazioni) e non c'è un'individualità ben formata ancora.
So che non è chiarissimo ancora... ma pian piano....
So che c'entra poco...ma non mi è chiara una cosa.
Per " massima consapevolezza" intendi, ad esempio, un punto nella vita dal quale in poi si avvicina la " morte" intendendo questa come " prelevamento " ( come al bancomat.. ) delle esperienze alla nostra individualità ben poco formata ( la quale avrà bisogno di indefinite esperienze per formarsi? )?
Ad esempio se devo imparare a scrivere è ovvio che non potrò farlo da subito appena arrivato a scuola, fin quando non avrò fatto mio l'alfabeto durante le lezioni.
Quindi una volta che l'ho fatto mio e per conseguenza ho la possibilità di scrivere, sapendo che so...fare relazioni, riassunti e tanto altro, sarà quello il punto di massima consapevolezza...?

Beh..in effetti...per quanto riguarda le esperienze ed il sapore di queste...non posso non pensare al " bel/buon " concetrato di queste.
Però..il "senza sapore" l'avevo posto in relazione al fatto...che lo Spirito le " prendeva " a prescindere dall'accezione di buono o cattivo; un neutro esperenziale per intenderci.....nel senso: l'ha fatta...la prendo..!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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