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Vecchio 15-07-2009, 13.03.26   #56
luke
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
E' interessante questo spunto che hai messo.. è vero che spesso scambiamo dare per prendere e viceversa, a me capita spesso.. ma non avevo mai pensato al fatto che se vado contro la mia ansia e permetto all'altro di fare qualcosa sto dando.

Se riuscissi ad imparare a distinguere cosa sto dando e cosa sto prendendo negli scambi (che poi sono tutti scambi nei rapporti con gli altri vero?), anche se non ho ancora una individualità ben delineata, potrei riuscire comunque a fare attenzione a non scivolare nel controllo sull'altro..

Se placo la mia ansia facendo mettere il maglione, prendo, smetto di essere in tensione e ho un immediato sollievo, ma non ho certo fatto il meglio che potevo fare per l'altro, allo stesso modo se permetto al bambino di salire sull'altalena (posto che l'ansia è la mia e non che l'altalena sia oggettivamente pericolosa per il bimbo) gli sto dando.. sicurezza. Non avevo mai valutato la cosa da questo punto di vista. Ogni volta che lasciamo l'altro libero di fare nonostante la nostra paura gli stiamo dando qualcosa.. che bello. E' vero che per una donna prendersi cura della casa, o di un'altra persona è oltre che un dovere (che forse è la parte meno rilevante) un piacere.. infatti per esempio quando a me capita di preparare una cena, sono contenta se viene tutto bene, se la tavola è bella da vedersi se il cibo è apprezzato.. traggo soddisfazione anche se mi costa in termini di fatica.. quindi prendo anche qui.



Qui Gris apri un'altro argomento.. il saper valutare se una cosa è giusta o sbagliata. Riprendo l'esempio dell'altalena.
Se ho paura che mia figlia salga sull'altalena ma non ci sono particolari pericoli (oltre a quelli diciamo "naturali" andando sull'altalena che puo' essere il rischio di cadere ad esempio), se le do il permesso di salirci la lascio libera di fare e tengo a bada la mia ansia che è mia e la proietto su di lei. Se l'altalena fosse pericolante a quel punto diventa oggettivamente pericolosa giusto? allora se la lasciassi salire non è più lasciarla libera di fare la sua esperienza, e non è nemmeno più mia ansia immotivata.. c'è un pericolo oggettivo e come genitore non devo permettere che salga. Se poi dovrà fare quell'esperienza la farà lo stesso, magari disobbedendo.. ma è un altro discorso..

Per rispondere alla tua domanda, sicuramente ci sarà la giusta attenzione tra le paure che possiamo avere, pero' dovremmo imparare a distinguere.. questo è il lavoro più difficile anche per me..
Io credo che una situazione di controllo eccessivo può essere causata da diversi fattori:
uno può essere la reazione all'educazione che abbiamo ricevuto noi da bambini, più o meno asfissiante, ed in questo caso ritengo sia importante fare in modo che i problemi e le insoddisfazioni che non siamo riusciti a risolvere rimangano, per quanto possibile, dentro di noi e non vengano "condivisi" con altri, soprattutto con bambini che non sono in gradi di decidere autonomamente se quanto gli stiamo dicendo sia corretto o meno.

Un eccessivo controllo può essere causato e denota anche una cospicua dose di egoismo: io voglio comandarti e sapere che ti muoverai esclusivamente nei binari che ti ho tracciato ed inoltre voglio stare tranquillo e quindi ti impedisco di fare le cose nelle quali ci possa essere un benchè minimo rischio per te ( e ansia per me), poi se cresci bloccato, insicuro ecc affari tuoi...

Intendiamoci non è facile trovare la giusta modalità di comportamento, a parole è facile, poi nei fatti si rischia di toppare spesso e volentieri, però partire con un bell' auto esame può mettere già sulla buona strada, sia nei rapporti uomo/donna sia in quelli genitore/figlio.
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