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Vecchio 14-02-2009, 15.54.38   #3
jezebelius
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Secondo me, quel che dici Filo, potrebbe portarsi a vari livelli della catena ecologica, anche a quella di pari grado di un uomo...ma qui rischio di andare oltre l'oggetto della discussione.
In fondo è risaputo che l'uomo vuole controllare l'ambiente nel quale vive ma pure quello nel quale non ha mai messo piede, che tutto gli è dovuto e che può fare ( vuole fare ) poco o nulla per la fauna in tutte le sue forme.
Se ho interpretato bene, o almeno un poco, quel che Uno dice, in sostanza vi sono situazioni in cui agire in un determinato modo fa parte, è necessario, dunque comprende ed è compreso, di un sistema.
In questo caso vi è una relazione intra sistemica che c'è tra un'azione - posta dall'uomo per un fine - e l'animale, appunto i gatti.
Si direbbe che al di la di questa relazione l'uomo decida per cause contingenti come comportarsi piuttosto che per altro.
Nello specifico decide al momento! Dunque poiché si tratta di gatti e non si hanno a disposizione le cure adatte o chi avrebbe dovuto non le ha poste come condizione primaria, la cosa veloce, pulita è eliminare il problema; quello che in quel momento è un problema più che cercare di risolverlo in altro modo.
Questo, l'uomo, lo fa con tutto, ripeto, a qualsiasi livello.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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