Discussione: Ops, muoio
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Vecchio 09-06-2008, 09.20.09   #15
dafne
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Queste esperienze di NDE (near death experience... per tutti quelli che non sapevano e non osavano chiedere ) che potremmo tradurre di quasi-morte, forse neanche a torto, pare non siano così rare a capitare, in ogni caso sono esperienze estremamente forti e decisive, che risultano poi centrali e determinanti nel corso della vita, tanto che possono deviarne totalmente il senso. Sono quindi esperienze da tenere nella massima considerazione.

Tuttavia capita spesso che alle persone a cui occorrono capita di convincersi facilmente di alcune questioni delle quali, a mio avviso, non dovrebbe essere così facile convincersi. Tipo appunto che qualcosa resterà certamente dopo la morte, questa volta non quasi.

La sensazione di queste esperienze è quella di avere la coscienza "staccata" dal corpo. Anche se poi, tornando, ci si rende conto che non era del tutto staccata (almeno spesso accade a quanto pare). Sappiamo che la coscienza ha bisogno di un veicolo (tipo la tazza nell'oceano di alcuni esempi di Uno) e nella vita ordinaria questo veicolo è il corpo.
Ne segue che, per sopravvivere dopo la morte, è necessario un altro veicolo ma non solo... è necessario che esso sia indipendente dal corpo... che possa esistere senza di esso. Altrimenti la sopravvivenza "durerà" quel tanto che il veicolo resiste senza corpo... per quanto ne sappiamo magari pochissimo.

Queste esperienze mostrano (forse) che la coscienza ha la possibilità di appoggiarsi ad altri veicoli... ma non danno alcuna certezza che questi veicoli siano indipendenti. Che poi significa perfezionati... o formati interamente. Completi insomma.

Quando si parla di "costruirsi un'anima" si intendono (vado per logica) implicitamente due cose: che qualcosa ci sia già (perlomeno una struttura di base... non si può costruire sul nulla, sarebbe creare) e che questo qualcosa non sia completo.

D'altra parte, se ci fosse già un veicolo completo, fatto finito, in grado di supporte la coscienza indefinitamente, queste esperienze sarebbero ripetibili a volontà.

Interessante la domanda di Stella... come si fa a percepire se non si tratta degli organi di senso del corpo fisico? Beh, un veicolo fatto finito dovrebbe avere i suoi propri organi di interfaccia col resto dell'universo... forse li a anche se non è completo, forse neanche lo sono compi ma non per questo inesistenti.
Poi, come in ogni percezione, anche corporea, la mente interpreta e "traduce" in modo familiare le impressioni che arrivano...
Mi stavo chiedendo Ray se le persone che scrivono di aver vissuto frequenti viaggi astrai (dando il beneficio del dubbio che siano sinceri) abbiano affinato questi "nuovi sensi" In realtà io credo che si, esistano degli organi di senso che non appartengono al corpo fisico ma che nenache questi possano in sè essere la fase finale della veicolazione della coscienza
(wow come parlo bene,,,sarà stata la febbre..)
Credo che soprattutto l'ultima tua frase sia importante, la mente traduce tutto nel modo che le è più familiare e che maggiormente contiene la paura. Posso dire che a distanza di mesi non posso ancora pensare alla morte senza avere una serie di spiacevoli reazioni, di sicuro non posso vivere la morte per tranquillizzare la mente..o si?
Forse le esperienze di NDE sono un mezzo proprio per avvicinarsi a quel certo passaggio. In qualche modo dobbiamo riuscire a slegarci dal nostro vissuto, dal nostro materiale, da tutto ciò che è "pesante", stamattina mi viene in mente ujn'immagine, la pesca, è una scena che avevo visto in un documentario anni fà. Avete presente quando riassumono un evento lungo giorni con degli scatti fotografici riassumedo tutto in pochi minuti? Ecco, c'era questa pesca che cadeva e piano piano marciva e mentre marciva dal nocciolo usciva il germoglietto e la polpa del frutto che marciva attorno in pratica era il nutrimento per il germoglietto che poi all fina riusciva a penetrare nella terra con le radici.
Bon non so bene che c'entra ma ho avuto la sensazione che il nostro corpo sia prima difensivo, per proteggere il nocciolo, e poi nel momento giusto di nutrimento per il farci diventare qualcos'altro..
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