Discussione: Alchimia
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Vecchio 14-02-2012, 09.53.54   #128
DragoRosso
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Data registrazione: 13-02-2012
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Salve,
Mi intrufolo nella discussione, spero di portare un contributo interessante, sono stati espressi diversi concetti errati, a mio modo di vedere quindi è difficile inziare un discorso chiarificatore in 2/3 righe, quindi cercherò di essere prolisso.
La natura e le forze cosmiche sono le uniche variabili in gioco, i principi della alchimia sono 3 ( mercurio sale e zolfo ), 4 sono gli elementi (terra, acqua, fuoco, aria), non si può prescindere da questi concetti, che tantomeno sono trascendentali.
La materia prima deve contenere tutti e tre i pricipi ed essere preparata attraverso i 4 elementi ( 7 numero alchemico perfetto ).
La materia prima è rara, ricordate che l'ermetismo alchemico e le "guide" lasciate dai saggi sono piene di insidie, contrari, omissioni, talvolta il mercurio è realmente il mercurio, talvolta lo zolfo è realmente lo zolfo....
Le vie alchemiche sono 4, la via umida, quella secca, quella mista, e quella breve.
Le vie alchemiche si distinguono per diversi aspetti, la durata è ininfluente, contano le diverse temperature di lavoro ( esempio via secca anche 1200 gradi celsius, nella via breve al massimo si arriva a 400 gradi ).
Ho potuto osservare il lavoro di un paio di artisti viventi, essi operano secondo metodologie arcaiche pur utilizzando strumenti moderni, io stesso sperimento usando il pyrex, l'alluminio e l'acciaio ( strumenti du lavoro ) e non materiali.
L'ultima indicazione che vi posso lasciare, è riferita alle materie prime necessarie per il conseguimento dell'opera, nella via umida il drago rosso costituisce una unione barbara e profana dei 3 principi, possiamo identificarlo serenamente nel cinabro, che però deve essere stato raccolto e scelto dall'artista ( l'artista è l'athanor ), nella via secca il drago nero, identificabile con la stibnite ( antimonite ),
Per quanto concerne l'artista, esso deve essere capace di distaccarsi il più possibile dall'opera ( vedi meccanica quantistica e rapporto con l'osservatore ), potrei affermare che l'artista "deve essere come l'ombra a mezzogiorno", l'artista sà come operare perchè sperimenta, ma lo fà con il cuore, la coscienza, la conoscienza, seguendo i ritmi naturali, la collocazione planetaria e cosmica.
Saluti
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