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Vecchio 04-12-2005, 16.48.40   #10
Kael
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Predefinito Riferimento: Il rapporto con il denaro

Un esempio:

Una persona ha tutti i più buoni propositi, e se avesse soldi li userebbe a "fin di bene" per dar vita ai suoi progetti benefici, come aiutare i bambini africani, dare un pasto caldo ai senzatetto o costruire un ospedale in una nazione in guerra.

Poi, un bel giorno, questi soldi arrivano. Nel momento stesso in cui li prende in mano però, succede qualcosa... Compaiono prepotentemente nuovi "propositi", nuove opportunità... Ora che li ha in mano inizia a pensare "beh ma sono miei... non ci sarebbe niente di male se li usassi un po' anche per me stesso" e inizia così a spenderli a discapito dei suoi buoni propositi... Passano i giorni, e questo meccanismo non cessa... anzi, aumenta. Cancella sempre più i progetti che aveva per soddisfare i suoi desideri... dall'orologio è passato alla macchina.... poi alla casa e poi ancora alla villa al mare.

Alla fine, ben che vada li avrà spesi tutti per se stesso.
Mal che vada, invece, ne avrà accumulati di altri con investimenti redditizzi, e inizierà la sua folle corsa all'accumulo. Depositi pieni di denaro (vedi Zio Paperone) in cui i soldi marciscono e non sono di nessuna utilità a nessuno (non gli basterebbero 1000 anni di vita dissoluta per spenderli tutti), mentre fuori la gente continua a morire di fame.. Ma lui sarà contento, perchè l'illusione che quella roba sia tutta sua lo farà sentire molto più importante delle altre persone.


Questo è un esempio che, a livelli diversi, agisce allo stesso modo su ognuno di noi. Non sono i soldi in sè che cambiano le persone, ma hanno lo straordinario potere di tirar fuori le nostre parti buie, quelle su cui non abbiamo controllo, e gioco forza finiscono per controllarci.

Il potere che i soldi evocano, è una forza a cui saremo sempre soggetti. La nostra parte nera, continuerà sempre a tentarci, per far prevalere il se piccolo a discapito del Sè grande. Ma è la Volontà del Sè che dobbiamo seguire, non quella del se.
Gira e rigira, parliamo sempre della stessa cosa...
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