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Vecchio 16-09-2009, 00.40.09   #3
Kael
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L'oscurità ormai ci aveva raggiunto, l'enorme palla nera nel cielo aveva inglobato al suo interno il nostro albergo. Eravamo nell'occhio del ciclone. Ciò che accadde allora me lo ricorderò per tutta la vita...

L'oscurità, entrata nella nostra stanza, divorava la luce, tanto che questa a poco a poco iniziò ad affievolirsi, sebbene il lampadario fosse bello che acceso. Sconcertati da quel fatto incredibile, io e la coppia iniziammo allora ad accendere anche le altre lampade presenti nella stanza, quelle dei comodini, quella del bagno e della scrivania, ma niente.. Per quanta luce cercassimo di fare, l'oscurità continuava ad avanzare inesorabile, tanto che ormai a malapena distinguevo le figure dei miei due compagni di stanza.

Come ultima risorsa, trovammo in un cassetto delle candele e iniziammo ad accenderle spasmodicamente una dopo l'altra per non essere sopraffatti da quel buio spaventoso. Ma ciò non fece che protrarre il nostro terrore che per pochi minuti ancora.
In breve la stanza fu totalmente al buio, in una tenebra così fitta che niente sembrava esistere. Sommerso da quel nulla, anche la mia coscienza venne meno. Persi i sensi, e il tempo e lo spazio non esisterono più...


Quando mi risvegliai, ero magicamente tornato a casa mia, non so come, non so quando.. L'unica cosa che sapevo, era che avevo portato molti doni per i miei familiari e non vedevo l'ora di darglieli. Diverse sacche piene di roba, di ogni genere di prelibatezze per gli artefici della mia esistenza fisica, e per i loro altri prodotti. A tutti donai qualcosa, ma in particolare a mio padre portai da quel viaggio qualcosa di speciale...
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