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Vecchio 06-12-2006, 00.13.24   #1
Ray
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Predefinito Principio di identità e di non contraddizione

Avevo pensato di chiamare il tread "Aristotele" sull'onda di quello di Arj/Lao (che è sparito... peccato) perchè è da li che si parte, ma poi finisce che per restare in topic ci si deve limitare troppo...

Aristotele è quello che ha enunciato i due principi del titolo (nella sua Logica) e su di essi si basa tutto quello che in occidente viene chiamato "pensiero logico-razionale" o, più appropriatamente, "pensiero dialettico". In effetti la logica aristotelica ha prevalso in occidente su ogni altra e determina il nostro modo di pensare in maniera decisamente più profonda di quel che si possa pensare a prima vista.

Il principio di identità dice che... A=A... ovvero che una volta determinata un'entità A (per esempio un bicchiere o Ray) o in genere il significato di una parola quell'entità o parola non potrà non essere se stessa. Lui sostiene che ciò è evidente e non necessita dimostrazione alcuna.

Il principio di non contraddizione espande e spiega meglio il concetto e dice fondamentalmente che A non può essere non-A o, se si vuole, che A non può essere contemporaneamente A e non-A.

Un esempio da lui riportato (mi pare) è il seguente: se dico "uomo" non sto dicendo non-uomo e uomo non può essere sia uomo che non-uomo... o anche: se dico che l'uomo è bipede allora l'uomo non può essere sia bipede che non bipede. Sostenere il contrario equivarrebbe a contraddirsi.

Come si vede i due principi sono intimamente legati. Si potrebbe forse dire, sotto molti punti di vista, che sono un solo principio.

Perchè si chiama pensiero dialettico? Perchè divide (dia-logos) le parole e attraverso le parole (o il discorso). Divide appunto la realtà in A e non-A. Da qui parte e da questa divisione, presa come assunto evidente e non necessitante dimostrazioni, dia-loga, ragiona, indaga e trae conclusioni (secondo i dettami della logica... altro discorso da affrontare, se si vuole).

L'incredibile successo e sviluppo di questa filosofia ha portato, secondo me, alle gioie e ai dolori del pensiero occidentale. Da una parte si è sviluppata una fine capacità analitica, una notevole precisione, un importante metodo di indagine e un gusto del ragionamento, dall'altra ha comportato la cecità di una visione uni-laterale e dogmatica che impedisce di considerare seriamente punti di vista completamente diversi. Le due facce di una medaglia...

Nonchè una delle più grosse difficoltà di comprensione tra Oriente ed Occidente...
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