Discussione: Percezione e coscienza
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Vecchio 12-03-2010, 10.24.30   #147
Uno
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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
Allora vediamo di ragionare in altri termini: "come entità ho l'impressione di essere solo (sole) ovvero di avere un centro atomico costituito da un solo nucleo (potrebbe essere diciamo) e quindi non ho coscienza di altro fuori di me dato che non riconosco altra coscenza che non la mia e non ho avuto mai modo di confrontarmi con altri. Ma nel momento in cui vengo a contatto con sistemi più complessi e noto che ci sono sistemi stellari con una, due, tre o più stelle circondati da pianeti allora qualcosa in me dovrebbe nascere.
Il fatto contingente che al momento io non abbia alcun contatto con il mio diretto esterno non è buon motivo per arroccarsi dietro posizioni che anche se vere rimarrebbero pur sempre soggettive, non dico sbagliate ma soggettive.
Se ne deduce che quella enunciata non è legge universale ma locale, localissima.
A dire il vero Ayn, non è valida neanche localmente questa "legge".
Ho provato a valutarla da un punto di vista ultra parziale e soggettivo, ma pur volendo rimanere (ho fatto uno sforzo per il dialogo) in una definizione nebulosa di coscienza e percezioni non regge a meno appunto di fare un atto di fede verso Atomico.

Qualsiasi cosa (qualsiasi, più di così non so che fare) si possa intendere con percezione e coscienza, ripeto qualsiasi cosa... se escludiamo l'atto di fede, implica che la realtà ultima è il nulla. Se invece ammettiamo di poter e voler basarci su qualcosa che è mutevole (quindi niente flussi bla bla..) allora possiamo arrivare a concepire (nota la parola concepire, io soggetto concepisco) una realtà soggettiva del momento, ma da non confondere con il "famoso" qui e ora di cui tanti parlano ma che pochi afferrano.

Te/ve ne dico una..... sapete che molti filosofi sono arrivati al suicidio?
(anche qualche artista per lo stesso motivo)
Ne dicono tante sui perchè, in realtà (basta rileggerli con gli occhi aperti) sono arrivati a comprendere bene questa cosa della realtà ultima e non avendo una preparazione alla base, focalizzandosi troppo su questo, non sapendo percepire (qui ci sta in pieno) altro, non hanno trovato altri motivi per continuare a vivere.
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