Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Tutto ciò che esiste partecipa all'Essere, per gradi e differentemente a seconda della sua possibilità di parteciparvi, o della sua parzialità se preferisci, anche se non è preciso. Ma proprio per questi gradi, l'unico vero Essere sta nell'assoluto.
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Ecco, questa definizione la condivido razionalmente ed emotivamente. Era la completa separazione, la negazione dell'Essere che mi turbava, ma che in effetti esiste nella filosofia dell'Assoluto almeno parlando di Maya. Cioè si afferma che Maya, e la parola chiave è il divenire, divenendo non esiste proprio perchè manca il presente. Ma manca alla percezione dell'uomo purtuttavia esiste ed in quanto esiste è. Ma fintantochè io come uomo non lo percepisco, il presente (qui ed ora) non sono.
Allora si apre un'altra questione e cioè: se io in Maya percepisco magari in uno stato di satori particolare il prsente, allora sono? Oppure non sono ancora? Perchè a questo punto è la percezione dell'uomo che fa la differenza.
Ma allora se io posso in maya sentire di Essere l'assoluto comprende maya, come dicevamo, non ne è separato proprio perchè è possibile percepirlo infinitesimamente.
Ci deve essere un inghippo nella percezione tra le due modalità di pensiero che fa l'unione.
Quote:
PS: se posso consigliare un libro utile so ciò a mio avviso... "Gli stati molteplici dell'Essere" di R. Guenon
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Mi sa che l'ho ancora incelofanato, in caso lo cerco. Grazie.