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Vecchio 17-05-2011, 23.11.15   #98
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Successivo è il ritorno, ma c'è pure all'inizio anche se spesso è più percepibile solo quello dopo.

Quindi se fai del male, se provochi del dolore e non lo senti subito lo provi dopo e per continuare a non sentirlo ti droghi in qualche modo, nel violentatore c'è quello di rifiondarsi in continuazione in queste violenze quindi quelle di cui veniamo a conoscenza sono la minima parte o infinitesimale.
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In un certo senso, ho appena appena insinuato un concetto che il Budda ha messo con profondità giù in altra maniera per via dell'epoca.
Noi siamo immersi nella sofferenza, qualsiasi cosa facciamo o ci fanno genera sofferenza, in mezzo a questo mare di sofferenza riusciamo a ritagliarci dei momenti piacevoli o possiamo raggiungere degli stati più o meno permanenti di serenità e quindi di piacevolezza anche se prolungandoli si tende (si tende) a perdere la percezione di questa piacevolezza.
In un qualche modo anche la tanto vituperata chiesa Cattolica dice la stessa cosa, e tutte le religioni ed i percorsi... cambia il modo.
Comunque questo discorso è peccato perderlo o sbrigarlo così, infatti avevo già intenzione di tentare la sua apertura per vedere chi riesce a capire quello che scriverò.

Se amplii sarò ben felice di provare a capire.
Una volta lessi un racconto non ricordo di chi è, ma diceva che siamo come dei lebbrosi ciechi e che andiamo in giro urtandoci e facendoci male senza volerlo e questo sencondo me da il senso del dolore in cui siamo immersi
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Il dolore è quando solo uno dei due tramuta il dolore in piacere, a quel punto l'altro anche se inizialmente non lo percepiva questo dolore/sofferenza poi lo percepisce per forza. Siccome di solito il corpo riesce a compensare un pò la sofferenza rimane psichica, dove i meccanismi non possono essere involontari.

Questo pezzo faccio fatica a prenderlo ed agganciarmi mi pare che parli di frustrazione ma non sono sicura
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Ecco il paradosso di alcuni casi in cui la donna violentata ha pure un orgasmo che la mette ancor di più in crisi. Ci sono meccanismi simili anche nell'uomo, solo che visti nostri retaggi culturali sono ben più complicati da vedere e studiare.

Beh credo che sarebbe davvero difficile da digerire
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Si istinto dicendolo più sinteticamente. Ti ho già detto sopra, il violentatore arriva subito a trasformare il dolore (fisico) in piacere e non lo percepisce neanche come nella maggior parte dei casi normali. La vittima non trasforma etc....
A livello psichico però anche il violentatore si ingarbuglia in quell'atto indegno di un essere umano, è per questo che poi tende a rifarlo, per dimenticare (psichicamente) ciò che ha già fatto e perdersi nuovamente, un pò come fanno gli alcolisti.
In soldoni ci facciamo del male per provare quel po' di piacere dell'orgasmo. In effetti se uno si guardasse allo specchio vedrebbe una espressione di sofferenza e poi rilassamento finale.
Siamo tutti soggetti ad una lieve forma di masochismo? O non ho capito?
Di certo c'è che i bambini che soffrono scoprono preso i propri organi sessuali e la loro manipolazione come autoconsolazione

Però non ho capito cosa succede alla vittima il violentatore non sente il dolore della vittima ma la vittima sente la prepotenza e la sordità del suo carnefice ma poi?
Anche lei cerca di ricrearlo no, perchè rimane anch'essa ingarbugliata nella psiche altrimenti non si spiegano i pedofili che rifanno ciò che hanno subito ma essendo maschi lo rifanno agli altri e le donne si mettono nelle condizioni di riviverla anche se non nei termini identici magari solo psichici con un compagno o un marito prepotente?Boh c'è qualcosa che non gira
Lo dicevo io tanti anni fa che era meglio il convento
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