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Vecchio 23-01-2008, 18.11.34   #6
jezebelius
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Faccio un attimo un passo indietro cercando di analizzare da altro punto di vista questa situazione che peraltro, per molti versi, è disarmante. Mi rendo conto che non è di oggi il problema ma è oggi che, sicuramente, si sente di più.
Credo che la "colpa" sia dello Stato - in parte - ma anche della società.
Dello Stato perchè da molto tempo, questo, ha sempre evitato un investimento massiccio nella ricerca e quindi nello studio - prendo questi al momento - , esentandosi dunque di spingere chi ne aveva le capacità in particolari settori; settori che nel futuro sarebbero potuti divenire trainanti per l'economia. Non c'è da lamentarsi, anzi secondo me bisogna prenderne atto, del fatto che il nostro sistema universitario e la scuola in generale, presentano moduli abbastanza vecchi di insegnamento che peraltro non si mostrano idonei per essere al passo con altre realtà ( anche Europee ) le quali oggi ci hanno superato di gran lunga. Se solo si pensa che l'italiano medio conosce " solo " la sua lingua, mentre oggi, per un qualsiasi lavoro se ne chiedono almeno due per essere assunti, questo paramentro ci fa capire che, per fare un esempio collegato, lo studio di una lingua straniera nel nostro sistema di insegnamento ha sempre tardato a decollare e tarda tutt'ora ( anche guardando i recenti sviluppi cui è pervenuto il Ministro della Pubblica Istruzione, circa la diminuzione del monte di ore da destinare all'insegnamento della lingua inglese ). Se prendiamo paesi come la Turchia o anche come la Svezia, dove i bambini di lingue, poichè le studiano, ne conoscono certamente due, oltre alla lingua madre, mi pare che si possa presentare come " dato ", non potendo scindere la conoscenza di una lingua straniera dalla conformazione di un mercato del lavoro che, evidentemente, non è quello di 40 anni fa.
Di qui, poi, mi collego alla parte di responsabilità che possiede la Società e quindi da questa a quella che pesa sul " cittadino" , in quanto ha sempre vissuto come " ovattato" nella sua struttura sociale, preoccupandosi poco di quel che gli accadeva intorno; sia nel proprio paese ma soprattutto ha sempre evitato di guardare agli altri per avere un parametro di riferimento.
Dove mi trovo e dove sto andando e dove voglio andare? Questa, secondo me, doveva essere la domanda da farsi - almeno come " paese ", quindi con una collettività al seguito - per fare un attimo due conti sul cosa si stava realizzando e sul come si poteva cambiare - . Mi pare che si possa individuare una certa propensione alla stagnazione, cosa che avvennuta di anno in anno da circa 40/50 anni a questa parte e che si presenta come concausa oggi.
Insomma se il periodo di crescita era tale da " mantenere " un certo standard di vita allo stesso tempo è stata anche una limitazione che non ha fornito un modo di cambiare la conformazione sociale ossia una sorta di disincentivo per conquistare di più.
Concludendo, in India i giovani vanno via a studiare, certo non tutti ma una gran parte, tornando poi nel paese con un bagaglio di conoscenze che poi, come di solito si verifica in un paese in crescita, potranno essere messe a disposizione, anche della economia. E' vero che un "sistema " prima di lasciare il passo ad uno nuovo dovrebbe avere ben chiaro lo scopo, l'obiettivo, ma forse una riqualificazione di questo, mi riferisco a quello italiano, la si chiede da molto tempo e ciò non vuol dire che non si possa utilizzare ciò che di buono ha sempre avuto la nostra tradizione scolastica - non mi sento di buttarlo dal dirupo ovviamente - ma che oggi ha necessità di riorganizzare se stesso. Credo che però manchi quella riformulazione ( anche di atteggiamento mentale ) della società che comunque dovrebbe spingere in quel senso!
Che ne pensate?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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