Discussione: Fuga dal "mio" lavoro
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Vecchio 15-04-2008, 12.06.38   #1
Sole
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Predefinito Fuga dal "mio" lavoro

Ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con il mio lavoro. Costretta a fare certi studi invece che altri, mi son ritrovata a dover ringraziare per questo proprio perchè non sono mai stata senza occupazione grazie a questo indirizzo. Ma nonostante questo non l'ho mai fatto con amore, facendo coincidere dovere e volontà. Non ho mai capito, e non mi ci sono nemmeno mai soffermata troppo ma giusto un pò, cosa dovesse insegnarmi di tanto importante una professione così... Oltre al fatto di rendermi più pratica nel quotidiano e meno fra le nuvole come ero, altro non mi tornava eppure ogni volta che ho tentato di abbandonarlo anche investendo denaro e tempo, anche rischiando di restare senza lavoro vista l'età che ho non è semplice poi ritrovarlo, ogni volta mi sono ritrovata a tornare dietro una scrivania a far di conto. Intravedevo qualcosa ma niente mi faceva soffermare sul punto che doveva interessarmi. Eppure evidentemente qualcosa di importante voleva dirmi.

Questa frase di Uno in un'altra discussione mi ha mosso qualcosa:
Citazione:
Io no, non continuerei la professione che svolgo, non perchè non mi piaccia, perchè penso di poter dire di aver già dato in tale campo.
Se avessi tale possibilità economica saprei cosa fare e non avrei tempo per annoiarmi .
Ecco, mi sono resa conto che ogni volta che ho tentato di lasciare il lavoro stavo scappando, fuggivo via da quella situazione. Una situazione che vibra malissimo con me, un lavoro che fanno le donne per la maggior parte ma che è prettamente maschile. Un lavoro che inquadra, che fissa, che è schematico, ripetitivo a scadenze rigide e ferme. Non se ne esce...
Volevo scappare da tutto questo. Scappare dalla precisione, dall'impegno, dal "fare in una certa maniera" e dal giudizio del risultato. Dallo studio di cose che non mi interessano.. ancora mi ribellavo senza accorgermi al passato dove ero stata costretta.
Fuggire da me stessa.

Ora ho sempre voglia di cambiare ma stavolta mi sento un pò diversa. Mi sto organizzando per imparare un mestiere, uno vero, ma allo stesso tempo mi sto impegnando a prendere tutto quello che devo di questo lavoro, tutto quello che mi sta offrendo sto cercando di prenderlo affinchè si possa chiudere un ciclo e io possa davvero iniziare un nuovo flusso. Diversamente ho paura che non riuscirò nel nuovo se resta a cavallo con il vecchio perchè si ripresenteranno le stesse situazioni anche lì..
Tante piccole cose mi han fatto capire dove devo intervenire, uno dei punti è difficile perchè riguarda il giudizio degli altri.. è difficile non dipendere da questo e sarà difficile lavora per me e non per lascaire un buon ricordo.

Ora però la differenza sta nel fatto che le altre volte andava bene qualsiasi cosa pur di scappare, adesso no, adesso va bene solo quello che voglio fare..
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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