Discussione: cara mamma
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Vecchio 15-01-2010, 22.16.59   #5
griselda
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Si è scritto altrove che tutti nella vita almeno una volta hanno desiderato di uccidere il padre (o qualcosa di simile)

Vale anche per la mamma?
Uhm certo che sì, (I maschi i padri e noi per non far differenze le madri?ahah)io la volevo uccidere già a undici anni ahah poi l'ho uccisa dentro di me il che è forse ancora peggio. Ho vissuto al contrario di come era lei, proprio perchè la detestavo. Non capivo perchè non gli piacevo, perchè faceva differenze tra me e mio fratello. Perchè rideva e faceva la madre affettuosa con un bambino estraneo che curava per denaro. Ma si perdeva in scioglimenti vari solo con i bimbi degli altri mentre noi nel vederlo morivamo di gelosia.
Poi l'ho anche capito il perchè ma non è che mi abbia fatto meno male.
Non è mai riuscita a farmi sentire amata, poter sbagliare era impossibile senza essere denigrata, picchiata e umiliata e lasciata marcire in un angolo con mille paure. Doveva metterti in ginocchio umiliarti allo spasimo per poi riprendere a rivolgerti la parola. Non essere perdonata per me è qualcosa di atroce.
Un bel giorno come dicevo ho messo le distanze tra me e lei, non fisiche ma mentali e, ingannandomi anche, sentimentali, perchè questo volevo che smettesse di farmi soffrire di farmi male.
Non ha mai smesso, non ci è mai riuscita e nonostante tutto ha condizioanto la mia vita e le mie scelte, perchè? Perchè inconsciamente volevo piacerle, volevo essere amata.
Quando stavamo insieme non la reggevo neppure per un minuto alla prima parola fuori posto ce la mandavo, e lei teneva il solito muso, ma io me ne fregavo e uscivo tornando quando volevo e facendo quello che volevo. Avevo perso il rispetto e non solo il suo anche quello di un padre che non sapeva bene da che parte stare e non prendeva mai una posizione, osservava gli eventi in silenzio per poi magari sbottare per una minima stupidaggine.
Io avevo preso il potere e il sopravvento sulla mia famiglia e questo avrebbe potuto condurmi allo sbando ma la mia santa paura mi ha preservato da mali peggiori di quelli che ho vissuto.
Mia madre è stata con me per il tempo della malattia sino alla sua morte, ho fatto quello che dovevo ma non perchè sentivo di farlo. Pur essendo malata e accettata in casa riusciva a comportarsi come in passato, cercando addirittura di frammettersi tra me e mio marito con calunnie.
Non mi vergogno a dirlo ma io non la volevo l'ho fatto perchè come sempre davanti a delle scelte non mi impogno e lascio che scelgano per me, per questo motivo sono stata con lei sino all'ultimo respiro.
Quando l'ho vista spaventata e piccola piccola, mi sono resa conto che dentro di lei vivevano mille paure, che nascondeva con la sua aggressività, era un esserino indifeso, che per sopravvivere al ciò che aveva vissuto aveva costruito una corazza e con quella si difendeva da se stessa colpendo a destra e a manca chiunque le capitasse tranne i bambini sino ai tre anni.
Ora sento molto meno quell'odio ma non so se è perchè ho visto alcune delle sue dinamiche e so perchè e da dove arrivavano anche se era ingiusto il suo comportamento, so che non poteva fare divesamente manco si rendeva conto di aver rovinato ogni componente della sua famiglia.
Oppure perchè essendo morta non potendoci più interagire ricordo ma non mi fa più tanto soffrire, la rabbia invece la sento quando non riesco ad essere come vorrei e mi vedo assomigliarle li per un attimo mi perdo poi però capisco che devo accogliere me per quella che sono, altrimenti farei come ha fatto lei.
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