Discussione: cara mamma
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Vecchio 18-05-2010, 15.03.37   #70
griselda
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Provo a spiegarmi meglio ma non ti assicuro niente

Quando provochiamo un'autorità sfidiamo il nostro essere dipendenti da. Riuascire a sfidare un'autorità dovrebbe metterci nella condizione sia di capire che possiamo pensare e fare da soli sia che quell'autorità ha un suo scopo che non è quello di mortificarci (prendi tutto con le molle Webe non sono proprio sicura che sia così, stò solo cercando di spiegarti quel periodo che hai quotato)

La storia vorrebbe che la sfida avvenga in casa perchè sono i nostri genitori a rappresentare l'autorità, sfidare loro ci è necessario per diventare grandi.

Quello che volevo dire è che ai nostri genitori siamo legati non solo da un rapporto di vicinanza e di conoscenza come potrebbe essere con amici o insegnanti o di necessità come nel caso dei pioliziottti (tanto per dire)
Con i genitori condividiamo anche un bagaglio emotivo di crescita e un bagaglio gentico di schemi axioni pensieri.

Noi ci vediamo, ci specchiamo nei loro occhi, nel loro assenso o dissenso, in quello che secondo loro è giusto o meno giusto di noi.

Ferire un genitore è un pò come ferire una parte di sè per quel legame atavico che ci unisce dalla nascita e per tutta quella serie di proiezioni che abbiamo vissuto su di noi e che abbiamo girato poi su di loro...non so se è chiaro...se mando a fancips un insegnante è Gino che si è offeso, non mi cambia il mio mondo, non è come mandare a quelcips un padre che non è solo Pino ma anche l'aerchetipo che rappresenta, cioè il padre

Spesso non riusciamo ad affrontare i nostri genitori e trasliamo su altri (magari proprio il prof più sopra) il nostro bisogno di sfidarli ma vincere (se si può parlare di vittoria...) su queste figure transitorie non ci soddisfa mai in pieno, manca sempre quel quid, quella consapevolezza che ci stiamo sfogando su di loro per tutt'altri motivi.

Eliminare un genitore dalla propria vita alle volte può essere necessario, non discuto, ma quando eliminiamo dobbiamo in qualche modo riuscire a capire quanta parte di quella persona vive anche in noi altrimenti rischiamo di voler eliminare anche quello che fà parte della nostra esistenza..un pò come voler eliminare un piede perchè ha un'unghia incarnita

Non sè se è più ciaro adesso
Booh non so mica rispondere.
Provo a ragionarci speriamo che di trovarla....
Ricordo che mio figlio quando era piccino e camminava con suo padre mano nella mano, mi raccontava che il bimbo cercava più volte di togliere la mano facendola sciovolare da dentro la sua manona.
E quando non ci riusciva si sentiva come protetto lo guardava e sorrideva.

Ho come l'idea che noi, per quanto rigurda l'autorità dei genitori, mettendola in forse, lottando contro di essa, mettiamo alla prova i genitori che poi sarà ciò che diventeremo noi.
(Se non sbaglio Uno da qualche parte diceva che prima bisogna essere quello che si è e poi si può cambiare almeno ho capito così io)
Noi dobbiamo ubbidire perchè per poter comandare bisogna aver imparato ad obbedire. Ma sto allargando troppo.
Dicevo che con il mettere in discussione l'autorità genitoriale noi sondiamo i genitori, come quando si sonda un terreno e se ne scoprono le qualità.
Meno ce ne sono e più permissivi sono e meno autorità saremo in grado di sopportare.
Troppa autorità senza senso e tolleranza e coerenza strappa tutto e crea il caos.
Logico parlo di autorità per il senso della famiglia.
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