Discussione: Specchi
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Vecchio 03-01-2007, 22.53.46   #40
Uno
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Spero che capiterà, perchè se lanci un discorso e poi lo ritiri, non soddisfi la mia curiosità, l'alimenti .
Vedilo come un iperlink ancora da inserire, la curiosità può essere una buona cosa se alimentata e indirizzata bene

Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Riprendo anche un attimo ciò che Red, nel riportare un passo del "Fedro", ha lasciato:


E' assodato a cosa serva uno specchio ed anche a cosa ne servano due o più di due. Quello che però non mi sembra chiaro è il " come " avvenga questo meccanismo o meglio quale dinamica sia evidenziabile in questo lavoro. Provo a spiegare ciò che intendo.
Abbiamo parlato di risonanza e di comunanza di intenti, ed abbiamo detto che, nel caso di un indirizzo comune, chi fa parte di un gruppo( quindi tanti specchi quanti sono i componenti ) è agevolato da questo meccanismo.
Ora nello specchiarsi ( all'interno del gruppo ) la dinamica, secondo me, è tale da " muovere dal basso" o meglio riporatare alla superficie, ciò che, con uno specchio, si è visto solo in maniera superficiale, non piena.
Per questo verso, ad esempio , come se di un albero, dall'alto, si veda soltanto la chioma e non si riesca a vedere il tronco con le radici; oppure come se la superficie del mare fosse come uno specchio ( in presenza quindi di uno che rifletta ), nel caso di due o più vi è come una sorta di "rimescolamento" per cui ciò che si trova nel fondo torbido inevitabilmente viene alla luce, in maniera tale che lo si possa cogliere in maniera piena per valutare, in questo modo, la tridimensionalità del difetto, e della sua fonte, più che la bidimensionalità nascente dall'immagine riflessa. In questi senso è anche concepibile un movimento di punti di visione che non una statica, si fa per dire, presa di coscienza di ciò che da fastidio, nascente da un riflesso " semplice "
Il "trucco" degli specchi è proprio un passaggio bidimensionale tra ambienti tridimensionali... come esistono passaggi tridimensionali tra ambienti quadridimensionali etc etc.... ma questo non ti dirà niente lo stesso mi sa...
Rimaniamo all'aspetto psicologico e a un singolo specchio, sei tu e una persona di fronte, cosa passa tra voi?
Dipende dal tipo di rapporto... ma per quanta confidenza ci sia non potrà mai passare tutto Jez verso chiamiamolo Caio e neanche tutto Caio verso Jez.
passa quello più o meno consciamente i due vogliono/possono (queste due cose poi sono molto legate) lasciar passare... quindi l'enorme complessità della personalità (strumento che utilizziamo per interfacciarci con il mondo) deve passare per uno spazio molto piccolo (anche al massimo dei rapporti è sempre comunque piccolo tranne quando... lo scrivo dopo) quello che i due si concedono per cui se visualizziamo la personalità come un palloncino questa deve comprimersi e passare in un piccolissimo spazio... ridotto poi dal passaggio dell'altra personalità... a volte una delle due "sommerge" l'altra ma lasciamo i casi limiti da parte.
Dove e come cambia la faccenda? Cambia quando le due personalità vogliono cercare di passare "genuinamente"... senza calcoli preconcetti (più o meno consci)... dovremmo parlare di trasporto... e di amore, passione, allora succede qualcosa di raro alle massime intensità, i due palloncini si trovano in mezzo si mescolano si potenziano e tornano indietro... anzi per esere più precisi si espandono nell'ambiente... si irraggiano (immagina palloncini di gas senza "buccia) con raggi che contengono caratteristiche derivate dalla partenza più i prodotti di esse, quindi tornano/si irriaggiano molto più completi e "pieni" di come sono partiti, quando accade questo ci si specchia realmente.
il processo sopra descritto può avvenire a diversi livelli... anche materialmente con uno specchio riflettente.... non ci vediamo sempre uguali...

Scusate la lunghezza e la non completezza, ma se la griglia è larga un tot mettere troppa carne non la fa cuocere.
Uno non è connesso