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Vecchio 01-11-2010, 12.57.50   #19
dafne
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Mi viene in mente che io per lui sono stata il punto di ritorno, di aggancio con la realtà, come un centro di raccogliemento, qualunque cosa succede lui torna da me e si ritrova. Che questo suo bisogno di seminarsi sia una specie di mappa, di "briociole di Pollicino".

Ultimamente mi sto sottraendo a questo compito, in qualche modo sento che se non mi suicido lui non mi ucciderà mai.
E' un processo di distacco iniziato quasi un anno fa quando ebbi la certezza che guarirà.
E' come se non gli permettessi più di avvicinarmi troppo, lui per contro si è agganciato più stretto.
Ripeto non voglio fargli violenza o non volerà mai da solo.

Mi fermo, ma voglio continuarlo il discorso.
Quoto questo e mi permetto di commentarlo perchè vivo una situazione simile, come già detto altrove, anche se non uguale.

Con quest'ultimo post sei tornata a metterti nella posizione di indispensabilefinoall'ultimo, te ne sei accorta?

Il problema del controllo è proprio questo penso,coltivare e lasciare che tuo figlio coltivi questa sensazione, che lui senza di te nulla possa.

Io stò oservando la mia aggressività ci vedo sotto una gran dose di paura derivata da poca autostima. Poi per carità io l'ho usata (e la uso) per nutrire la mia pigrizia invece che per uscirne fuori ma è un'altra storia. Ma questa cosa mi spinge a martoriare mia madre ancora oggi, se non ci stò attenta, coi sensi di colpa.

Quella sensazione di aggrapparsi più stretti che hai descritto la vivo anch'io, la vivevo da ragazzina quando mia mamma usciva senza di me e la vivo ora coi miei figli, più cerco di ritrovare un mio micro spazio e più loro,soprattutto il grande nel mio caso, diventano irritanti.

Trovare la giusta misura negli interventi è ben arduo, mi vien voglia di ficcare mio figlio più grande sui compiti e lasciarcelo finchè non li ha finiti tutti, mi vien voglia di fargli pulire la camera a forza tutti i giorni finchè non è lucida ma...ma...a che serve? A cosa serve fare una cosa perchè c'è uno che ti spinge a farla?
Quando non ci sarò, o avrò altro da fare, chi gli darà la stessa prressione?

E oltre a non fare più le cose sentirà anche la mancanza, il vuoto creato da quella pressione che gli manca. Senza contare che per forse tutta la vita continuerà ad associare a quella pressione l'amore, cosa che assolutamente non è.

Non ti stò facendo il predicozzo sai, mi rendo conto di certe cose proprio perchè nel cercar di parlarne con te mi escono fuori cose che altrimenti nella mente verrebbero relagate nel posticino "stupidate".

Credo che Cento e Ray ci abbiano detto una cosa molto vera e molto giusta, faticosissima da accettare però perchè farlo significherebbe che i nostri figli non dipendono da noi, siamo noi che dipendiamo da loro.

Li vogliamo fuori dai piedi si, ma solo nella misura in cui ci intralciano, poi se ci manca l'intralcio però sentiamo il vuoto...io almeno.
A me stà cosa dà dando non pochi problemi ma credo che nel momento in cui risolverò o almeno metterò sotto osservazione questo meccanismo diabolico a cascata loro riusciranno a beneficiarne.
Che dici?
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