Discussione: Etica e Morale
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Vecchio 06-08-2007, 23.34.51   #42
onurB
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Ciņ che non conosco? Partendo dal presupposto che siamo tutti uomini, posso conoscere gli altri in base a quanto conosco me. Nč pił, nč meno.
Quindi la distanza č relativa. Un uomo dedito allo studio di sč, che si pone delle domande e cerca delle risposte, che si osserva, etc.. conoscerą una persona che sta dall'altra parte del mondo anche se non l'ha mai vista, sicuramente pił di quanto un uomo superficiale conosce il suo vicino di casa che vede tutti i giorni...
Per conoscere intendo sapere come funziona la psiche umana, i sentimenti, gli istinti, etc..

Al resto del tuo post avevo gią risposto sopra, ma riprovo ugualmente, forse mi sono spiegato male. Se conosco una persona č vero che posso ferirla maggiormente piuttosto che se fosse una sconosciuta... ne conosco le paure, i punti deboli... so dove toccarla insomma. Ma non era di questo tipo di "vicinanza" che si stava parlando. Nel momento che "io" vuole fare male ad "altro", vuol dire che i due valori sono molto lontani fra di loro, anche se si conoscono, e questo con l'etica non centra niente.
Bene, sono d'accordo che per conoscere l'altro devi conoscere te stesso allora mi rispieghi per piacere la tua frase: " Se una persona vuole amare (sa amare) un altra, il conoscerla non č indispensabile"

L'esempio del vicino di casa era per dire una persona con cui ho meno rapporti rispetto ad un amico, dato che non conosco perfettamente me stesso io non li conosco allo stesso modo, non sono mica bravo come voi.
Capisco, sono entrato troppo nel concreto, ho sbagliato, qua si filosofeggia solo, perdonatemi.
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