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Vecchio 18-05-2010, 09.56.06   #2
filoumenanike
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Si tratta di un libro poco noto, spiritualmente importante e piuttosto misterioso
Si tratta di un opuscolo, a quanto ne sappiamo redatto alla prima metà del XIII secolo che contiene 24 asserzioni filosofico-teologiche su Dio, un breve prologo che le introduce e un commentario ad ognuna delle asserzioni. Perchè dico redatto? Perchè dal contenuto appare evidente che le asserzioni e il commentario non sono opera della stessa persona. Il che fa delle asserzioni un testo più antico,
Anche per via dell'epoca della redazione ritengo probabile che essa, con relativo commentario si possa annoverare in quella generale e monumentale opera di salvaguardia, riscoperta e diffusione della tradizione antica occidentale che l'Ordine del Tempio in quegli anni portò avanti, ereditando la missione cistercense che prima era stata benedettina: vitalizzare, savaguardare e diffondere la Tradizione Occidentale
Il nome può risultare fuorviante però è anche vero che alimenta il mistero. Nel prologo è spiegato che si riuniscono 24 filosofi con l'intento di definire quanto è possibile sapere attorno a Dio e ognuno dice una cosa. In realtà, come ho già detto, è certo che l'autore dei 24 aforismi è unico.
Nei manoscritti appare senza titolo o con titoli diversi, tuttavia è rimasto noto con questo nome. Sembra decisamente che il primo a chiamarlo così sia stato Meister Eckhart, che lo cita entusiasticamente varie volte nelle sue opera. Questo fatto riverbera la questione dell'appartenenza alla Tradizione Occidentale... ma perchè Eckhart ha voluto chiamarlo così?
Attualmente esistono due teorie: la prima è basata sulle versioni più recenti che fanno sostenere ai loro fautori che l'autore sia Ermete Trismegisto e che l'opuscolo faccia parte dei suo insegnamenti e quindi vada annoverato direttamente nella Tradizione Ermetica (adesso potete anche fibrillare). La seconda teoria, più accreditata e meglio sostenuta, si basa soprattutto sulla versione più antica e ipotizza nientemeno che l'opuscolo sia in realtà il perduto De Philosophia di Aristotele, o meglio il terzo libro di quest'opera, quello teologico, su cui si sarebbe poi fondato il XII libro della sua Metafisica (In ogni caso, alla fin fine, queste notizie servono solo ad introdurre la questione e non hanno una grossissima importanza se non per un punto cruciale: che sia in un modo o nell'altro, dato anche il contenuto, possiamo stare sicuri di essere di fronte ad un testo facente parte della Tradizione Occidentale e quindi come tale, meritevole della più concentrata attenzione.


Commentare le asserzioni dovrebbe essere molto interessante, speriamo non difficilissimo, comunque dato che tu sei in possesso di una versione e di un testo latino che forse potrebbe non combaciare, secondo me all'inizio soprattutto si potrebbero esaminare le sole asserzioni, altrimenti il testo latino potrebbe creare una distrazione notevole, almeno per me!
Complimenti Ray, mi piace molto l'idea che possa essere uno scritto relativo all'opera di Aristotele, ho letto qualche asserzione e sono tutte molto razionali e lucide, il che fa propendere verso lo Stagirita!
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