Visualizza messaggio singolo
Vecchio 26-10-2011, 09.04.27   #9
diamantea
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di diamantea
 
Data registrazione: 29-03-2010
Messaggi: 3,266
Predefinito

A me verrebbe più facile parlare e immedesimarmi nella morte di Simoncelli, lo prendo a mo di esempio, che del terremoto in Turchia, o dell'alluvione quando mette in ginocchio l'Italia nelle sue varie parti e a turno.
Questo perchè il terremoto, l'alluvione, sono fenomeni che conosco bene, li ho visti con i miei occhi, vissuti sulla mia pelle. Così come il cancro, che nella mia famiglia è fassato diverse volte e non ne parlo volentieri.
Quando accade agli altri sento una specie muto silenzio dentro di me, qualunque parola mi sembra superflua, quasi sminuisse il valore personale o di una nazione intera ferita nei suoi figli, nelle sue famiglie.
Le grandi tragedie lasciano il silenzio o perchè non lo si conosce o perchè lo si conosce troppo bene.
E' più facile per la massa gridare al singolo, immolarne la morte quasi fosse un merito che lo rende immortale, un idolo da adorare. Con il terremoto o l'alluvione c'è solo un grande dolore che nessuno vorrebbe conoscere e sentire, specialmente quando si è portato via qualcuno a noi caro e ancora piangiamo per la sua scomparsa.
Di eventi tremendi voglio solo sentire chi è sopravvissuto, la neonata trovata viva dopo 48 ore, il cane che ha ritrovato il suo padrone... il resto preferisco non vederlo, non parlarne, come Tina dice di non aver cercato le foto di Gheddafi, nemmeno io le ho cercate, guardarle mi fanno male, non perchè provi pena per lui, ma per la miseria umana di cui diventa emblema.
Meglio morire come il Sic che come Gheddafi.
Il resto meglio non accadesse mai, ma quando accade possiamo solo inchinarci e pregare se non ci è possibile sbracciarci e aiutare.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
diamantea non è connesso