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Vecchio 22-03-2011, 10.57.25   #105
luke
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Il probelma del vedere i risultati dipende dal fatto che finchè non hai un'attenzione abbastanza ampia da vedere contemporaneamente dove vai e che stai andando, o vedi dove stai andando o vedi che vai.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che per vedere i risultati di qualcosa, paradossalmente, devi interrompere quel qualcosa. Mentre vai sei proiettata nel futuro, e ti perdi il presente. Mentre stai vedi il presente ma non vai.
Poi, quando l'attenzione inizia a diventare più ampia, se ci si lavora ovvio, pian piano vedi entrambe le cose (prima o poi, e non solo per questo motivo, una discussione sull'attenzione diffusa andrebbe fatta).

La non aspettativa del risultato non è un assurdo, è l'unica posizione logica. Dato che qualunque risultato si stia cercando, finchè non ci si arriva, non lo si conosce. E' che abbiamo l'impressione che mollare le aspettative corrisponda a mollare le intenzioni... se non mi aspetto più il risultato mi sembra che non lo voglio più. Ma è, appunto, un'impressione. Per verificarlo "basta" concentrarsi sul volere e lo si percepisce separato dall'aspettativa, che semmai è attirata dal timore di non ottenere. Virgoletto basta perchè non è una cosa così semplice, anche se in realtà non è neanche così difficile, sono io che forse non so bene esprimere.
La prima parte del post mi ha fatto venire in mente quel principio della fisica secondo cui se ci concentriamo sulla posizione di una particella non possiamo sapere nulla riguardo al suo movimento e viceversa.
In effetti è vero che stanto sempree proiettati sul futuro non appreziamo al meglio i risultati che man mano conseguiamo, perdendo in tal modo utili indicazioni e direzioni che essi potrebbero fornirci.

Anche la cosa delle aspettative la riscontro in me: se finisco di aspettarmi grandi cose l'impressione che ne consegue è come di aver mollato, di non crederci più, separare aspetative ed intenzioni sarebbe sicuramente un esercizio utile da fare, soprattutto nei momenti nei quali risultati non ne arrivano, o meglio non arrivano i risultati che ci aspettavamo o che crediamo di volere o che ci fa comodo volere, avendoli già "scannerizzati"
in partenza per vedere se e quali problemi,rischi, impegni e responsabilità portano con sè.

Teoricamente dovremmo partire da ciò che facciamo, il risultato sarà poi la logica conseguenza, più o meno percepibile, mentre spesso si parte da un risultato che abbiamo stabilito noi a priori ed in base a questo giudichiamo ciò che stiamo facendo.

E' logico che uno scopo , un obiettivo iniziale si deve avere altrimenti non ci muoveremmo neanche, (il fare per fare all'inizio mi pare difficile da ottenere), forse però dovrebbe servirci come spunto e spinta iniziale, per vincere l'inerzia, poi non dovremmo più basarci su questi obiettivi, che nel frattempo potrebbero aver assunto tutta un'altra connotazione, e restare il più possibile concentrati sul presente, con una disposizione d'animo più "accogliente" nel ricevere ed eleborare ciò che arriva.

Ultima modifica di luke : 22-03-2011 alle ore 11.13.02.
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