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Vecchio 05-08-2009, 16.55.52   #14
griselda
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La morte esiste eccome, solo che non sappiamo bene quando la incontreremo. Non ci viene neppure insegnato anzi davanti a lei si fanno gesti scaramantici per allontanarla per esorcizzare la paura che ne abbiamo. Ma credo che sia solo ignoranza perchè la incontriamo appena entriamo in questo mondo quando morendo come feto nasciamo come neonato. Ogni volta che ci trasformiamo. E dento di noi perchè ogni giorno un numero enorme di cellule muore per rinascere.

Iniziamo a conoscerla ogni volta che perdiamo qualcosa, che finisce per noi qualcosa, è finito è morto non esiste più non possiamo più fare tornare le cose come prima..
Io l’ho reincontrata molto presto ma non l’ho identificata subito non sapevo il suo nome per cui mi sono abituata ad averla accanto ma senza mai riconoscerla.
Poi un giorno invece quando mio padre si ammalò gravemente mi resi conto che essa esisteva e stava per portarmi via la persona che più mi aveva amata al mondo. Fui presa dal panico e pensai che dovevo trovare un modo per non pensarci e che dovevo buttarmi con tutta me stessa nella vita e così ho rimosso anche la morte ma che mi ha toccata comunque quando poi è morto.

L’ultima volta nonostante il mio escamotage di non badarla mi si è parata davanti all’improvviso e in una lunga notte di giugno non feci in tempo a scansarla anzi fu lei che trovò il modo di pararsi davanti a me all’improvviso senza darmi questa volta il tempo di scappare e rimuovere il tutto.
Fu un momento davvero lungo ed intenso di tre notti e tre giorni o forse fu di meno o forse di più fu un loop lungo e tremendo in cui pensai di uscire pazza ma entrai invece in depressione, poi grazie a diverse persone e anche a me, sono riuscita a risalire la china. Ma dopo quell’incontro non sono stata più la stessa, non ho neppure più lo stesso sguardo se non sorrido ci scorgo ancora quella paura.

Oggi vorrei riuscire a non aver paura della morte, iniziando a non aver paura di far morire in me alcune cose di cui potrei fare a meno, come altre che lo sono già.
La morte fisica me la sono sempre immaginata come un entrare in una altra dimensione dove avrei incontrato i miei debiti, poi ho scoperto che invece la morte è morte, tu come persona non esisterai più esisterà solo il tuo spirito a meno che…avrai costruito un altro corpo dove poter mettere la tua coscienza.

Paura della morte? Mah quando mi è capitato di aver l’idea di dover morire che sarei morta perché mi ero ammalata, ho avuto l’impressione di non aver vissuto bene la mia vita di non aver amato abbastanza la vita, chi avevo vicino e le cose che possedevo di aver sprecato il tempo che avevo vissuto nel pensare a cose che mi turbavano e che con quel turbamento mi impedivano di vedere il bello che mi circondava. In quel momento apprezzavo tutto e non volevo perderlo, tutto era prezioso, tutto era bello, tutto era magnificenza. Non era più importante quello che non avevo, non era più importante quello che volevo, ma la luce si era spostata su quello che avevo e che avrei perso.
Di li a poco, troppo poco, l’ho rincontrata il giorno della morte di mia madre, morta con la sua mano nella mia l’ho vista morire con dignità l’ho vista spegnersi con rassegnazione, mentre la mia impotenza era intrisa di rabbia, paura e dolore. In quegli ultimi istanti mi disse che se ne andava, cercò di prendere qualcosa nell’aria con le mani e poi l’ultimo fiato le è uscito dalla bocca ed è volata via.

Oggi la morte in se stessa non mi fa paura, mi fa paura non sapere, mi fa paura il dolore del durante, ma mi piacerebbe invece riuscire ad essere pronta quando arriverà quel giorno quando la rivedrò, in quell’ultimo faccia a faccia.
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