Discussione: L'autostoppista
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Vecchio 02-09-2010, 19.14.52   #48
nikelise
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Io ho già detto di riconoscermi nell'estroverso sentimento, mi offro volontaria

Oggi ho riflettuto parecchio sulla questione. Intanto la prima domanda è ma come si diventa un tipo? Immagino abbiamo una predisposizione alla nascita, un bagaglio che l'educazione, l'ambiente e le esperienze ci portano a sviluppare il carattere.

Quando ero bambina ero madama tempesta a casa ma fuori ero una mummia. Mia madre ci teneva molto all'apparire, lei diceva cosa dovevo dire o fare, come vestirmi, se sorridere o essere seria... spontaneità zero. Le mie esigenze? un optional. Ma anche la nonna ci teneva molto all'educazione. I miei parlavano con gli occhi non con le mani o la bocca tenuti di riserva all'occorrenza.
La cosa peggiore per me era quando mi obbligavano a dare il bacetto agli estranei o porgere la guancia sempre per il bacio. Magari qualche mano che testava le mie coscette tonde e non solo... Questo fu una tortura: oh che bella bambina, mi dai un bacio? Ed io no! e mia madre: certo che glielo da, su dai un bacio alla signora! ricordo solo visi sudati e maleodoranti, quanto schifo mi faceva e come mi pulivo il viso dopo, ma la mamma mi diceva di non farlo davanti la signora così dovevo pure aspettare che andasse via...
Sorridi, saluta, stai zitta, siediti, fatti una passeggiata, metti un pò di rossetto, no ne hai messo troppo... ordini a cui bisognava obbedire. Quello che volevo io era inutile e senza valore, veniva represso con il disprezzo.
Quando ebbi l'età giusta smisi pure di dare la mano, altro che bacio! Non ho permesso a nessun estraneo di toccare e baciare i miei figli piccoli, e da grandi contro la loro volontà.

Il mondo esterno mi faceva paura fin da piccola. C'era l'orco mangia bambini, ma pure le maestre che picchiavano duro i bambini, lo scherno per ogni piccolo errore a scuola, lo sbandieramento delle mie cose agli altri. Come sono diventata tipo estroverso non lo so. Ho dovuto faticare molto per aprirmi ed esprimermi ed accettare questo mondo minaccioso.
Ho dovuto accontentare molte richieste esterne per essere accettata, rinunciando alle mie che mettevo in coda se restava tempo, sviluppando grande rancore e rabbia.
Ho dovuto imparare a tirar fuori l'orco per dire di no e affermare me stessa, l'esterno sembrava sordo alla mie richieste, o forse non mettevo abbastanza voce nel farle non so.
La tensione che mi ha portato più stress è stato il dire di no. Non si può dire di no in eterno specie al partner, quando il problema non si riesce a risolvere, prima o poi si deve dire di sì e questo distrugge il corpo la mente e l'anima.
Per ora voglio bene al mio orco
Allora , anzicche' affrontare l'estroverso pensiero cominciamo dall'estroverso sentimento descritto nella sua forma pura non quindi inquinata come e' facile incontrarlo e dalla cavia Diam sempre ammesso che sia vero che lei sia untipo generale estroverso con funzione prevalente sentimento , la qual cosa non e' certa .
Ma facciamo finta che lo sia .
Sulla premessa Diam che quando vuoi che si smetta se ti sembra troppo quello che si dice NON HAI CHE DA CHIEDERLO .
Poi ripeto non e' detto che che tu sia questo tipo ....c'e' anche quello introverso sentimento che ....te lo raccomando .
Sei pronta Diam ?

Allora innanzitutto il tipo estroverso sentimento e' uno dei due tipi RAZIONALI ( COL TIPO ESTR PENSIERO ) .
Contrariamente al comune pensare il sentimento come irrazionale , questo tipo con funzione prevalente sentimento e' razionale perche' porta a livello cosciente il primato del sentimento sicche vi e' l' esclusione razionale dell'accidentale e dell'irrazionale .
E gia' questa sara' una sorpresa per Diam .
Non solo ma poiche' nel tipo estroverso prevale l'oggetto , anche in conformita' all'educazione ricevuta che ha fatto propria , sara' sempre questo ad orientare il sentimento e poiche' l'oggetto di norma concorda con i valori obbiettivi , con quei valori che sono comunemente accettati dalla societa' .
Abbiamo infatti piu' volte detto che la funzione prevalente e' quella che serve all'adattamento sociale cioe' al relazionarsi con gli altri .
Si tratta di un sentimento sempre agganciato ai valori tradizionali e generalmente riconosciuti mai dunque A LIVELLO COSCIENTE trasgressivi .
Questo non vale soltanto nella scelta dell'uomo ma anche in tutte le attivita' dove e' coinvolto il sentimento chiesa teatro moda ecc. tutto e' vissuto perche' conforme a quello che e' bene fare secondo la morale corrente .Per quello si va a teatro in chiesa o ci si veste in quel dato modo non perche' nasca da una propria esigenza soggettiva .
E qui la bomba : questo tipo non ama un uomo qualunque ma quello che conviene e questa scelta avviene con piena consapevolezza e coscienza , e' proprio una sua scelta .
Non ama l'uomo che risponde alle sue esigenze soggettive delle quali neppure s'accorge per come e' strutturata ma l'uomo che conviene all'adattamento sociale .
Il classico matrimonio di convenienza in cui sara' ottima madre e moglie purche' l'uomo corrisponda anch'esso nei comportamenti alla morale corrente .

Ovvio che il pensiero in questo tipo dovra' essere rimosso nell'inconscio perche' nulla turba piu' il sentimento dell'opposta funzione pensiero .
Pensiero che abbiamo detto pur rimosso non sta li' a non far nulla anzi .
Mi fermo per il momento .
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