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Originalmente inviato da Uno
se mi concentro solo sulla realizzazione Spirituale senza preliminare preparazione il rischio è che alla prima distrazione uno di quei bisogni seppellito mi affoghi, se riuscissi a rimanere concentrato alla massima potenza per sempre il fatto non potrebbe accadere, ma quanti ci riescono? Invece se studio i bisogni, tolgo consapevolmente forza il più possibile a tutti facendo rimanere solo le necessità e i desideri reali ecco che concentrandomi sulla realizzazione del Se se mi capita una defaians (sempre da evitare se possibile) il danno sarà senz'altro minore.
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Interessante questo discorso: in altre parole significa non investire tutta la propria forza su un solo bisogno, ma con una giusta economia fare sì che pure questo sia soddisfatto, togliendo forza dove non è necessaria.
Così si può avere una realizzazione di Sè equilibrata e quindi più duratura...
Il discorso della montagna verte soprattutto a ribaltare la priorità dei bisogni, facendo capire un'altra necessità dell'uomo, quella spirituale, ma non a caso Gesù oltre che a nutrire la folla spiritualmente, si preoccupa anche di nutrirla di cibo materiale...
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Originalmente inviato da Uno
Quindi in questo precedente periodo scritto ho introdotto un'altra cosa: le necessità
(a proposito, anche se l'etimologia ufficiale prende un'altro aspetto di "sogna" quello di Sunia,e slitteramenti vari, inerente a necessità o impedimento, non posso far a meno di notare il due volte sogno: bi-sogno)
Il discorso non è finito....
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Il bi-sogno, visto come due volte sogno, vorrebbe dire una cosa molto sognata, quindi più di un desiderio, ma a cui si può anche rinunciare o che si può rimandare, mentre una necessità è una cosa che non si può procastinare...