Discussione: Perchè...?
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Vecchio 02-05-2007, 22.25.24   #5
Ray
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Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Giochiamo, giochiamo. Secondo me ne può venire fuori qualcosa di interessante....
Si potrebbe fare a ruota, uno domanda, uno risponde e via così...

Comunque oltre al rischio di mentirsi, ho notato che finisco con il non saper che rispondere... il vuoto.
Anche io vorrei giocare, ma non è semplicissimo. Ho fatto dei tentativi da solo e anche con altri che si sono prestati come cavie e sono emerse parecchie cosucce interessanti da entrambi i lati della barricata.

Le domande: chi domanda non dovrebbe fare illazioni, ma basarsi esclusivamente su quel che l'altro afferma. Si tratta quindi di assumere un atteggiamento di ingenuità quasi crudele, simile appunto al bambino che non sa cose che diamo per scontate e quindi domanda. Spesso le domande risultano impertinenti.
Nelle risposte emerge che queste cose non sono per nulla scontate (e quindi le domande sono più che pertinenti) ma appartengono ad un campo semantico che per tacita convenzione l'adulto non sfiora mai, anzi sta bene attento a girarci attorno. Questo perchè altrimenti egli dovrebbe ammettere che non sa. Che non sa di se stesso e che non sa del mondo che lo circonda... e l'adulto è troppo impegnato a dimostare di essere quel che non è piuttosto che cercare di imparare.

Ne segue che ci si trova facilmente davanti a domande che ci mettono in imbarazzo, che preferiremmo non sentire e di fronte alle quali sentiamo disagio. Se ci si osserva si vedrà che automaticamente cerchiamo risposte ansiosamente, per non dover ammettere di non sapere. L'ammissione ci costa sforzo, la viviamo come una sconfitta. L'adulto si sente preso in mezzo da sto gioco, il bambino è tendenzialmente sincero.

Nelle risposte si dovrebbe cercare di rispondere direttamente alla domanda fatta e solo alla domanda fatta. Esistono sia la tendenza a evadere la domanda che la tendenza a pilotare il seguito del gioco.

Se non si capisce quel che dico provo a portare esempi...
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