Visualizza messaggio singolo
Vecchio 10-11-2007, 14.32.49   #5
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

In linea di massima condivido tutto il tuo post anche se forse allarga un pò troppo il discorso, ma va bene.
Continuiamo con i dati di fatto e le considerazioni mie personali e quindi confutabili.

Dati di fatto sono che il questore di Bucarest intervistato ha detto chiaramente che tutti i criminali che vengono per qualsiasi motivo scarcerati dalle loro carceri prendono e vengono in Italia perchè sanno che qui hanno vita facile.
Altre fonti dicono che più o meno a parità di condizioni di ricchezza, o se preferite di possibilità, che possono esserci nei paesi che fanno parte della prima Europa (es Germania, Francia, Italia etc etc), l'Italia è la preferita quale che sia la provenienza del comunitario o dell'extracomunitario soprattutto quando c'è un'idea del lavoro piuttosto vaga.
Sia chiaro, non voglio fare un discorso xenofobo, io conosco (per lavoro) diverse persone straniere, comunitarie o extracomunitarie, compresi gli incriminati rumeni (che purtroppo non hanno la statistica dalla loro parte), che sono da ammirare anche da tanti italiani, persone degne di stima e rispetto, persone che sono qua solo perchè nel loro paese è difficile vivere, oppure per cercare "fortuna" (si dice così, in realtà si lavora duramente come facevano i nostri emigranti) o realizzare un pò di benessere e futuro per loro e la loro famiglia. Tanto di cappello a questi fratelli.
Vedere il lato buono della medaglia (tra l'altro ci sono lavori, che a torto e presto ce ne accorgeremo, l'italiano non vuole più fare, quindi benvenuti gli onesti lavoratori) non significa chiudere la ragione in nome di un buonismo cieco.
Sento discorsi tipo:
Non possiamo negare a chiunque di entrare, non siamo nel medioevo
.
per quelli che sono dentro e si accampano
Dobbiamo dare a tutti una casa, un lavoro e la dignità etc etc

Se siamo tanto buoni, perchè non cerchiamo di trovare soluzioni reali perchè queste persone possano rimanere nei loro paesi (perchè non raccontiamoci favole, ognuno sta bene dove nasce -tranne per viaggio o spiriti avventurosi- e lasciare famiglie per andare allo sbaraglio non piace a nessuno) creandosi la condizioni dignitose di vita?
Turi in un certo senso lo ha detto, se fosse tutto bello pulito e placido non ci sarebbe l'occasione di mangerie e porcate....

Secondo, come faccio a dare lavoro e dignità a chi non la/o vuole?

Vediamo sul tema, i due schieramenti della politica in maniera oggettiva.

La destra dice: dobbiamo chiudere tutto e entra solo chi ha già il lavoro.
La sinistra dice: come fa uno ad avere il lavoro se non entra? Questi sono costretti ad entrare clandestini, una volta che sono in tale condizione sono preda delle varie mafie.

Oggettivamente hanno ragione entrambi gli schieramenti, io forse utopisticamente o con il pensiero semplice di chi è abituato a fare e non solo a trovare opponenti dico che ci sono almeno due soluzioni (e chissà quante altre)

O ti faccio entrare in regola con un permesso di tot mesi entro i quali devi trovare lavoro e sistemarti

O (e questa soluzione la vedo di gran lunga migliore) do la possibilità (perchè adesso immagino la burocrazia che ci vorrebbe se non l'impossibilità) di creare delle agenzie internazionali di lavoro con succursali (o affiliati) all'estero in questi paesi che hanno necessità.
In questo modo oltre che creare anche nuovi posti di lavoro per l'italiano, se ne creano anche nei paesi esteri (dove si inseriscono gli affiliati o succursali), lo straniero ha una sua specie di agenzia di collocamento (con la telematica oggi può essere in tempo reale volendo) dove se trova il lavoro che gli garba riceve anche i documenti necessari per arrivare in Italia con dignità di essere umano e pagando meno di quello che gli costa un barcone scalcinato....


mi fermo, post già lungo...
Uno non è connesso