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Vecchio 08-09-2009, 20.59.16   #3
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
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Esistere è vedere noi stessi negli altri, agire in modo da poterci specchiare e riconoscere negli altri un risultato mosso da noi così che come in un film, vediamo noi vivere, esistere. E' voler possedere gli altri e l'ambiente. penso che queste cose le hai già valutate.

E' come una mamma che dice di voler dare al figlio tutto quello che non ha avuto lei ma non ha mai chiesto al figlio cosa vuole.

In un certo senso dietro c'è una grande superbia. Se penso e suppongo anche inconsciamente di essere indispensabile, che vuol dire agire in tal senso e proiettare il bisogno di esserlo, vuol dire che mi sento molto importante ma che non ho fiducia che gli altri lo vedano o lo riconoscano e quindi mi rendo/sento indispensabile.
La superbia è nel non aver l'onestà di ammettere che si ha paura che gli altri non ci gratifichino. Si cerca così la gratificazione nella proiezione. Potrebbe essere questo uno dei motivi per cui il tuo lavoro a tempo pieno era blando e quando hai avuto paura e hai avuto la percezione che non eri indispensabile ti sei data da fare per trovare la gratificazione. Sotto pressione si lavora sempre meglio.

La questione della superbia l'ho appena intravista anche io, da qualche giorno, ma ci sta secondo me.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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