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Vecchio 25-01-2010, 14.01.51   #9
dafne
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Se chiedo un piacere, un favore (un servizio si diceva anche..) teoricamente stò chiedendo a qualcuno che può di fare una cosa che invece io (almeno in quel momento) non posso fare. (o che non voglio fare....)

Se chiedo posso ricevere o non ricevere e chi è in grado di dare può farlo o meno.

Questo nella sequenza logica delle cose.

Delle volte chiediamo anche quando potremmo arrangiarsi e delle volte aiutiamo quando vorremmo non farlo (sempre sti due verbi girano..)

Nel migliore dei casi io chiedo un favore quando proprio non posso arrangiarmi e dall'altra parte uno decide di aiutarmi per farmi, appunto, un piacere ... una grazia in piccolo se vogliamo vederla.

Infatti a fatto compiuto si ringrazia e dall'altra parte c'è un prego (che se lo leghiamo a pregare, cioè a ricevere, potrebbe voler dire ho ricevuto per quel che ho dato anche se non vedo... )

Quindi se uno fà un favore e poi lo rinfaccia io penso che non abbia fatto un vero piacere ma piuttosto abbia messo in atto uno scambio in cui il pagamento non è quel "grazie" ma una serie infinita di grazie a uso e consumo del suo personale bisogno.

Non sò se mi si capisce

Credo che si Gri, quando si fà un piacere ce lo si dovrebbe dimenticare, non nel senso di ricordarselo ma nel senso che và fatto e chiuso come piacere e punto. Non come merce di scambio.

Rinfacciare un fatto viaggia forse allo stesso modo, non ho ricevuto quello che mi aspettavo e quindi ritiro su la cosa finchè non vado a pereggio..
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