Eh, capo, mi sà proprio di si.
E mi ripeto, perchè me lo voglio imprimere per bene, che io possa sopravvivere senza mangiare o senza godere del mangiare (che è ancora più perverso) genera un attrito feroce in qualche recondito angolino ma è la verità.
Al di là della pigrizia di dover rielaborare quello che già ho (ci vedo una forte analogia con quel discorso forza-sforzo che ho affrontato dillà) che alla fine è la scusa buona per non allargare gli orizzonti, non esplorare e così scoprire che c'è altro, che della mente in buona parte delle cose non ho bisogno per niente
(mente intesa come pensieri che mi controllano neh, non come raziocinio, con quello sono ancora come in carcere con le visite fissate a tempi e orari..sgrunt)
Oltre alla pigrizia c'è un pensiero forte di dipendenza dal nutrimento, come se dal nutrimento dipendessi io mentre è da me che dipende il nutrimento..bon questa vediamo se la scrivo solo o la assimilo anche
ma sono work in progress
tirerò via ancora qualcosina anche a livello di spese che ancora mi permetto e di persone che cerco anche se non ho davvero voglia di starle a sentire.
E' tutto legato con un filo rosso lo vedo, adesso si tratta di arrivare al capo della matassa, il capobranco, se lo becco lo lego e lo strozzo
No eliminarlo non si può, lo sò, dovrò trovarlo e avere un'idea di come addomesticarlo acccidenti.