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Vecchio 24-08-2009, 22.09.27   #64
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Ciao Gri , ciao a tutti ,
si sono scappato il 4/8 ,sono andato a prendere energia e ricordi per l'inverno .
Sono andato senza salutare da maleducato ma non mi piacciono i saluti meglio che tutto sia un continuo nel tempo senza addii e bentornati ( che caratteraccio no!! ).
Riprendo da Dioniso e Apollo sperando di non andare fuori tema che e' la paura di perdere l'amore ma in verita' e' la paura il vero tema.
Di cosa?
C'e' una cosa che ho letto molto chiara e che merita di essere citata ( ne aveva parlato Uno tempo fa in termini quasi uguali ) :
tutto quello che facciamo , lo facciamo per non '' morire'' non per vivere , la vita e' un'arena non e' lo scopo , lo scopo e' non morire ( cosi' Don juan a Castaneda ).
Qualsiasi urlo o pianto e' una ribellione alla tendenza alla morte , morte psicologica .
Non e' come il '' dormire '' perche' chi dorme non se ne accorge e non chiede nulla , e' di piu' e meglio perche' e' una lotta cosciente contro qualcosa .
Che cosa ?
Il nostro dissolvimento come appartenenti a questo mondo , come tutte le cose di questo mondo che sembrano a momenti non avere senso e quindi si dissolvono quando perdono di senso.
Da qui il panico e la ribellione al panico con un urlo di dolore che Ermopoli raccoglie.
Ma il panico e la paura sono anche un lasciarsi andare ad un'ebbrezza da caduta che da' un retrogusto di piacere , il piacere di sapere che piu' in la' non si puo' andare ....piu' giu' di cosi' non e' possibile .
Questa tendenza a cadere e a non reagire alla caduta ha senz'alro origine nella propria infanzia e nelle prime risposte che sono state date alla paura .
Questo sentimento e' quel cupio dissolvi dionisiaco che e' di tutti e che e' espresso artisticamente con la musica , con una certa musica che lo richiama e lo fa vivere ogni volta che la si ascolta.
A questa tendenza al dissolvimento viene data una soluzione da parte di ciascuno di noi che consente di continuare a vivere .
Tutti riusciamo a rinunciare all'ebrezza che ci annienta e ogni volta troviamo qualcosa che ci spinge nuovamente a vivere ,che da' provvisoriamente un senso alla vita .
L'autore di questo miracolo continuo e' Apollo o la visione apollinea del mondo caratterizata dalla misura ,dalla chiarezza ,dalla distanza dale cose.
Come in una grande seduta psicoanalitica Dioniso sta sotto a livello inconcio e Apollo sta sopra a livello conscio .
È verità e detta in un modo affascinante.
La mia formazione analitica, e perdonate se ho solo quella, se non altro è una delle tante voci, vi vede un altro aspetto che non esclude questo punto di vista.
L’ipotesi che tutti nasciamo geneticamente indotti a vedere che il bicchiere è mezzo pieno , in misura più frequente del caso che sia vuoto. Se non fosse così, se veramente facessimo caso a come siamo aleatori in questa vita, che potremmo morire per un nonnulla, che è assolutamente inevitabile che qualche gazzella tra le altre sarà pasto ogni giorno,per le fiere, non credo potremmo fare un qualche ben minimo progetto. Non potremmo mai rilassarci, mai partire per un viaggio in autostrada. La natura ci correda di corazza, per pensare che il nostro progetto sarà possibile , specialmente nel nostro singolo caso. Da qui, la paura della morte è tenuta a freno. È normale che ci sia, e non solo perché è funzionale. Percepiamo cmq la possibilità di morire. L’amore , come la libertà, per esempio, è una di quelle cose che se adeguate nella misura, sostiene molto la corazza protettiva. Quando si sperimenta ripetutamente la sottrazione di tali cose, allora saltano fuori i “geni” del bicchiere mezzo vuoto, e si comincia a vedere più spesso quello. Qui la paura della morte può farla da padrone.Era per dire in merito al quesito di Griselda, che la perdita dell'amore e me sembra che può essere di per se autentica , anche se ,centra, con la paura della morte, comunque, poi.
Hai l'amore? è un bel salvaguardia, ci rende felici, ci fa pensare di meno alla paura di morire.

Ultima modifica di webetina : 24-08-2009 alle ore 22.15.07.
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