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Vecchio 27-10-2008, 14.31.41   #2
Uno
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Se ho capito bene sta famosa legge 133 parla di tutto meno che di università...
Ma a quanto pare è l'occasione per far un pò di casino.

Se i dati sono esatti (attendo eventuali correzioni) solo a Roma ci sono 37 corsi di laurea con un solo studente iscritto per corso. ma lo stipendio dei docenti, assistenti etc... non credo sia ridotto.

Invece non ho sottomano dati su quanti iniziano l'università, ci bivaccano per 10/15 anni e poi quando i genitori si stufano di mantenerli sono costretti a lasciare. Molti di questi tentano di inserirsi in politica, l'unica cosa che hanno fatto in quei 10/15 anni, alcuni purtroppo per noi ci riescono e ci fanno discorsi sulla cultura che non sanno enanche dove sta di casa. Mi piacerebbe avere dati su quanti arrivano a completare il percorso di laurea, in che tempi e quanti invece si iscrivono e perdono tempo. Non sto parlando di qualcuno che ci prova uno o due a anni e poi si rende conto che non ne ha voglia.....

Sono dell'idea che se è vero che tutti devono aver diritto a prescindere dalle condizioni sociali di appartenenza, è anche vero che solo a chi ha voglia di studiare dovrebbe veramente essere permesso farlo in tutti i modi.
Sono contrario all'enorme proliferare di corsi di laurea di cui molti sono più che assurdi (tanto per fare esempi: scienza della cosmesi ) e dovrebbero essere integrati in altri di più larga prospettiva che diano anche realmente un pò di cultura di base.
Poi se vogliamo fare un discorso concreto e vogliamo dire che tutti questi corsi e corsetti universitari e parauniversitari sono creati tanto per dare uno stipendio a qualcuno che è ammanigliato e che diventa di colpo professore, allora ne possiamo discutere oggettivamente.

Non ho finito ma intanto volevo ravvivare il dialogo.
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